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Ritorno alla vittoria: recap di Miami Dolphins – New England Patriots

I Miami Dolphins superano in casa i New England Patriots e guardano alla prossima, importante sfida.


Accantonata la sconfitta di Philadelphia e in procinto di volare a Francoforte per l’attesa sfida di week 9 contro i Kansas City Chiefs, i Miami Dolphins hanno affrontato, tra le mura amiche, i rivali divisionali dei New England Patriots. In una partita non propriamente esaltante, Miami ha fatto quel che doveva, ottenendo una vittoria contro un avversario meno attrezzato.

La sintesi della sfida

Le due franchigie si studiano a inizio gara, calciando un punt per parte e concedendo soltanto una bella ricezione di Jaylen Waddle, per 17 yards, sul drive dei padroni di casa. In seguito al primo primo down ospite, ottenuto su corsa di Ezekiel Elliott, New England va di nuovo al calcio libero. Finalmente la sfida s’incattivisce, grazie a due big play in rapida successione della difesa di Bill Belichick. Dapprima assistiamo a un sack di Christian Barmore e, subito dopo, a un bell’intercetto di Kyle Dugger. Il ribaltamento di fronte che segue il cambio di possesso vale il primo TD, realizzato da Kendrick Bourne in seguito a una ricezione lunga 24 yards.

Il pareggio arriva velocemente. Al termine di un’azione guidata dalle corse di Jeff Wilson, Tua Tagovailoa lancia lungo per Tyreek Hill, che scappa da una doppia marcatura e segna un bel TD lungo 42 yards. Al 3 e fuori dei Pats segue un nuovo TD per i padroni di casa, corto questa volta, e realizzato da Cedrick Wilson dopo che l’ovale era stato portato sulla linea delle 1 offensive. Il drive vede Tua guadagnare un primo down con le proprie gambe, a seguito di un’ottima decisione, e alcuni falli difensivi, oltre a due solide ricezioni di Hill.

La reazione ospite è più efficace: Rhamondre Stevenson, DeVante Parker e DeMario Douglas muovono la catena, prima del saluto di Jalen Ramsey ai suoi nuovi tifosi. Il numero 5, rientrante da un infortunio, gioca la sua prima partita con la maglia dei Dolphins e intercetta subito Mac Jones, apparecchiando per il FG di Jason Sanders che vale il 17 a 7 e una lunga serie di applausi per il CB.

Siamo già al secondo tempo poiché le emozioni non abbondano e assistiamo a un bel pasticcio Tua – Raheem Mostert che vale un fumble, ricoperto da New England, e il FG di Chad Ryland, che accorcia le distanze. Tra le fila di Miami si vede anche Chase Claypool, WR arrivato un paio di settimane fa via trade da Chicago, il quale riceve la sua prima palla e collabora a un buon attacco del quale fanno parte anche Hill, Waddle e Durham Smythe nell’overture per il TD in corsa di Mostert.

Seguono altri punt e alla fine un TD che ci tiene attenti, in quanto lo segnano gli ospiti grazie a JuJu Smith-Schuster. È la marcatura del 17-24 che mette un pò di pepe sul finale del match ma non troppo, perché, su vistoso errore difensivo, Jaylen Waddle la chiude con il suo TD personale e la ormai celebre danza del pinguino, che coinvolge anche il presidente, Stephen Ross, in tribuna. Il 31-17 finale chiude la sfida e, inevitabilmente, fa già pensare alla prossima settimana.

Una W che fa morale e risultato, ma ora massima concentrazione

La vittoria ha come al solito un buon sapore. Forse più di altre volte date le incoraggianti statistiche: Tua Tagovailoa è 6-0 contro Bill Belichick; Miami ha chiuso 2-0 la sfida annuale con i Pats (ottenendo la sweep, come dicono gli americani) e con uno score di 6-2 si presenta a Francoforte con lo stesso numero di vittorie dei campioni del mondo in carica.

Kansas City avrà probabilmente motivazioni molto forti, visto lo scivolone di week 8 contro i poco dinamici Denver Broncos, e Miami potrebbe arrivare più acciaccata, ma la grinta non può mancare in quella che, a oggi, è di fatto la sfida valida per la corona della AFC, con buona pace dei Baltimore Ravens che, pur giocando bene e avendo le stesse vittorie, appaiono mezzo passo indietro rispetto a queste due squadre. La sfida andrà in scena in orario europeo e si tratta dunque di un’ottima occasione per supportare i Dolphins.

Il recupero di Ramsey è una buona notizia, soprattutto perché il CB ha dimostrato di essere già pronto a dare una mano, ma non dobbiamo dimenticare quanti infortuni abbiamo in linea offensiva. C’è ottimismo sul recupero di Terron Armstead, che è un giocatore in grado di fare la differenza, ma deve riuscire a concludere una partita. Se continua a finire in infermeria, è come non averlo, sebbene il suo esoso stipendio pesi eccome sul cap di franchigia (e sui costi dei biglietti per i tifosi, che aumentano di anno in anno). La difesa avrà il suo bel daffare in Germania, a cercare di arginare Patrick Mahomes e Travis Kelce, e l’attacco deve mostrarsi all’altezza di quello dei campioni in carica. Riuscire a battere una diretta rivale sarebbe molto utile in ottica posizionamento playoff e dimostrerebbe agli appassionati di football, oltre che a giocatori e addetti ai lavori, che questi Dolphins non sono soltanto grandi con le piccole.

Il 31 ottobre si chiude inoltre la finestra delle trade, ovvero il periodo in cui è possibile guadagnare il contributo di nuovi giocatori e andare a rinforzare la propria rosa, o a mettere delle pezze laddove si siano aperti buchi causa infortunio. Sia Miami sia Kansas City sono in grado di arrivare lontano in questa stagione, e potrebbero quindi essere due franchigie buyer, dunque disposte a rinunciare a qualche scelta nei prossimi draft pur di acquisire immediatamente talento che possa aiutarle a vincere. Non stupiamoci dunque se domenica prossima vedremo in campo nomi che, nel momento in cui scrivo, non sono ancora a roster.

Crediti fotografici: Pats Pulpit.

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