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AAF, Alliance of American Football: bufala o prospettiva?

L’AAF(Alliance of American Football), lega pro primaverile fondata un anno fa da Charlie Ebersol e da Bill Polian ha aperto i giochi.

Jhurell Pressley Arizona Hotshots

Orfani della NFL fino ad agosto, e con solo il draft all’orizzonte come prossima tappa di avvicinamento al football PRO, ci viene in aiuto l’ennesima nuova lega professionistica di football americano a stelle e strisce, ovvaro l’Alliance of American Football, AAF per gli amici.

Quanto potrebbe durare questa nuova lega privamerile? Potrebbe essere paragonata ad altre del passato (WLF, USFL, WLAF poi diventata NFL Europe)?

Non possiamo saperlo per ora, l’unica cosa che sappiamo che è che la NFL ha dato il suo benestare, anzi, di più, nella prima giornata ha trasmesso su NFL Network (Game pass) la partita inaugurale tra i Salt Lake Stallions e gli Arizona Hotshots, terminata con la vittoria di Arizona per 38-22 e nel palinsesto ci sarà la trasmissione altre 19 partite in diretta.

Che cos’è l’AAF

L’AAF, Alliance of American Football è una lega professionistica fondata nella primavera del 2018 dal regista televisivo americano Charlie Ebersol e da Bill Polian, analista NFL per ESPN ed ex dirigente di Bills, Colts e Jets.

Alla partenza della prima stagione (2019) le squadre al via sono 8, suddivise in due conference:

Eastern Conference

  • Atlanta Legends
  • Birmingham Iron
  • Memphis Express
  • Orlando Apollos

Western Conference

  • Arizona Hotshots
  • Salt Lake City Stallions
  • San Antonio Commanders
  • San Diego Fleet

Nello staff della lega, sono presenti anche nomi illustri come Troy Polamalu, ex safety dei Pittsburgh Steelers e John McKay, con il compito di supervisionare la lega, e con Hines Ward, Justin Tuck e Dick Ebersol (padre di Charlie, ex dirigente NBC Sports ed ex fondatore della XFL… per rimanere in tema), nel consiglio d’amministrazione.

Le differenze tra AAF ed NFL

  • nessun timeout televisivo e 60% di pubblicità in meno, che dovrebbe consentire alle partite di AAF di durare almeno 30 minuti meno delle partite NFL (da 180 a 150 minuti stimati), in compenso il prezzo dei singoli spot pubblicitari costerà di più;
  • dopo il touchdown non è prevista la trasformazione tra i pali con un calcio da 1 punto ma si potranno fare solo trasformazioni da 2 punti con azione alla mano;
  • non c’è il kick off, ogni squadra partirà (dopo un touchdown subito o all’inizio della partita) dalle 25 yards del proprio territorio;
  • la squadra che volesse tentare un “onside kick”, non essendoci il kick off, avrà un’azione a disposizione sulle proprie 28 yards, e dovrà conquistare almeno 12 yards con un’unica azione per poter rimanere in possesso della palla;
  • playclock a 35 secondi (5 in meno della NFL);
  • due challenge a partita a disposizione degli allenatori;
  • in caso di parità al termine della gara regolare, verrà giocato un tempo supplementare nel quale le squadre partiranno dalle proprie 10 yards, in caso di parità al termine del supplementare la partita finirà in pareggio;
  • ai playoff ci andranno le prime due classificate di ogni conference.

Bufala? Due anni di vita? Oppure prospettiva per talenti non affermati?

Chi può dirlo? Per ora l’unica cosa importante è che potremo goderci un po’ di football di discreto livello (di tratta comunque di giocatori provenienti in gran parte dai migliori College), e magari scoprire nuovi talenti emergenti. Di certo c’è che con questa mossa, forse orchestrata ad arte dalla NFL, i talenti inespressi potrebbero trovare proprio nella AAF la possibilità di mettersi in mostra per tentare l’approdo alla NFL, ma da qui a pensare che la AAF possa diventare una concorrente credibile come lo fu la AFL negli anni 60 o la USFL negli anni 80, la strada è lunga.

Unico neo di questa neonata lega pro forse è la scelta dei nomi dei team, probabilmente frutto di una serata alcolica da parte degli ideatori, magari con qualche caffè e un po’ di riposo per smaltire la sbornia, avrebbero potuto produrre nomi più interessanti e meno idioti… sempre che non sia anche questa una macchinazione della NFL per non creare dei brand troppo forti, al punto di fare concorrenza ai brand storici della NFL.

I risultati della prima giornata di AAF

  • San Diego 6, San Antonio 15
  • Atlanta 6, Orlando 40
  • Memphis 0, Birmingham 26
  • Salt Lake City 22, Arizona 38

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