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Sempre la stessa storia

Altra settimana, altra sconfitta per i Dolphins che, nonostante lottino e giochino a tratti in maniera fluida ed efficace, perdono a Buffalo

NFL 2019 Bills vs Dolphins week 7

Sembra di rivedere continuamente la stessa partita quest’anno: nonostante i colori delle divise cambino, la trama delle sfide giocate dai Miami Dolphins è sempre quella di un primo tempo equilibrato che lascia spazio ad una ripresa nella quale la squadra tira i remi in barca e finisce per scuffiare. Se la scorsa settimana la sfida contro i Washington Redskins ci aveva lasciato sperare in una squadra più competitiva; durante week 7 ci siamo ritrovati con i Fins che conoscevamo da prima della loro bye week.

30 godibili minuti

Pronti via e i Dolphins si danno subito una zappata sui piedi: i Buffalo Bills, padroni di casa, partono in attacco e, durante la prima giocata della gara, a palla morta, la matricola di Miami Christian Wilkins decide, non ci è ben chiaro al momento il perché, di colpire con un pugno il suo avversario Cody Ford. Da regolamento, in seguito ad un comportamento del genere c’è la ejection e, dunque, il rookie da Clemson viene spedito sotto la doccia dopo 30 secondi di partita e se, come si suol dire,  il buongiorno si vede dal mattino

I Bills, incitati dal loro sempre molto caldo pubblico, giocano con concretezza il loro drive: Josh Allen attacca in corsa e in passaggio, trovando il suo TE Patrick DeMarco, uno  – per chiarirci – che finora non aveva neppure una ricezione al suo attivo, per ben 27 yards; è a questo che ci riferiamo quando sottolineiamo che i Miami Dolphins non sono una squadra all’altezza della NFL. I Fins appaiono morbidi sui contrasti, e il QB avversario ne approfitta per intavolare un buon possesso, il quale però si spegne dopo che Jerome Baker mette pressione a Allen, causando un quarto tentativo. Il capoallenatore di Buffalo, Sean McDermott, chiama il suo kicker Steven Hauschka e lui risponde segnando un calcio che vale 3 punti.

La risposta di Ryan Fitzpatrick e dell’attacco di Miami è un perentorio 3 e fuori. Nel successivo attacco per i padroni di casa, Frank Gore guadagna un primo tentativo di corsa, lo stesso fa poi il QB Allen, il quale va successivamente a trovare la matricola Dawson Knox per un altro primo, tutto in tre play consecutivi. L’attacco viene però fermato su un quarto tentativo, questa volta dall’intervento di Bobby McCain, e di nuovo i Bills devono accontentarsi di un FG. I Dolphins attaccanno sull’efficace asse tra il QB e Preston Williams, nonchè sulle gambe di Mark Walton, fino ad arrivare in red zone, dove una corsa di potenza firmata da Kalen Ballage vale il TD per gli ospiti, che vanno in vantaggio in seguito alla realizzazione del PAT da parte di Jason Sanders. Vantaggio che dura un solo drive poichè Hauschka, impeccabile, realizza subito il suo terzo field goal consecutivo.

Una offense di Miami ben organizzata si muove grazie alle ricezioni di Williams, del suo compagno di reparto Albert Wilson, e alla bandiera gialla sventolata dal ref a causa di un roughing the passer; gli ospiti tornano in zona rossa, Fitzpatrick vede DeVante Parker e lo serve per il TD da 12 yards. Il 14 a 9 attuale è il punteggio che condurrà le due squadra all’intervallo lungo, prima del quale resta da segnalare solo una buona sack assistita guidata da Jerome Baker.

La disfatta

Il terzo quarto comincia con un incoraggiante, lunghissimo drive condotto da Fitzpatrick, nel quale i Dolphins stanno in campo per quasi 8 minuti, arrivando sulla linea delle 2 yards offensive grazie anche ad una coraggiosa ed efficace chiamata di coach Brian Flores, il quale da un quarto e 1 decide, coadiuvato dai suoi assistenti per l’attacco, di tentare un fake punt che vale il primo down grazie alla caparbietà di Matt Haack – holder dell’ovale sui calci dopo che Miami, in una discussa decisione, ha tagliato, durante la scorsa offseason, il veterano John Denney – che si lancia aldilà del segnalatore arancione. Subito arriva però un sentore dei minuti che seguiranno, infatti da primo e goal Fitzpatrick si fa intercettare dal difensore Tre’Davious White. Immediatamente prima di questo sventurato play, l’ex di turno Jordan Phillips aveva atterrato il QB dal numero 14 ottenendo la sua quinta sack stagionale.

Il ribaltamento di fronte timonato da Allen è impressionante e svela come i giocatori dei Miami Dolphins siano, anche in occasione di questo sentito match contro una storica rivale di division, vittima di un affievolimento nel corso degli ultimi due quarti di gioco.  Allen discende indisturbato per il campo miscelando sapientemente corse, proprie o dei suoi runner, e lanci efficaci coinvolgendo i suoi ricevitori John Brown e Cole Beasley, in pochi giochi Buffalo è sullo zerbino di casa di Miami e da lì il pass per Brown vale un TD. I Bills trovano anche la conversione da 2 punti firmata dallo stesso QB. I Fins concedono 98 yards di campo ai loro avversari, subiscono una segnatura che vale 8 punti e chiude di fatto, come ora vedremo, la partita. Ancora una volta questa squadra mostra tutta la sua inettitudine.

Le due squadre si scambiano punt prima che la palla torni in mano a Fitzpatrick per un drive che parte bene ma termina malissimo, poichè Williams, attaccato bene dal difensore Jerry Hughes, causa una fumble che i Bills ricoprono. Partendo dalle 20 offensive, Allen scambia con Beasley in meta per un altro TD Buffalo. Restano a questo punto 6 minuti e rotti di garbage time, essendo ora il punteggio sul 24 a 14 per Buffalo, nei quali si vedrà un’altra marcatura per parte, nello spazio di un batter d’occhio: ad un TD realizzato con ferrea volontà da Ryan Fitzpatrick, a seguito di uno scramble lungo 11 yards, seguirà un aggressivo tentativo di onside kick che risulterà in una comica: ritorno di 45 yards in TD firmato da Micah Hyde; non so se qualcuno dei miei lettori ha mai assistito in precedenza ad un onside ritornato per 6 punti dalla squadra che doveva ricevere il calcio, a me non era mai accaduto, ma il livello di questi Dolphins è così basso che non dobbiamo stupircene. Finisce 31 a 21 per i Bills, con la magra consolazione per Miami di essere un’altra settimana più vicini alla offseason.

Bisogna riconoscere che i giocatori non si arrendono ed ogni partita crescono, migliorano (eccezion fatta per Wilkins, autore di quell’inspiegabile gesto narrato in apertura), e questo non è scontato all’interno di una formazione che scende in campo per perdere, anche se non lo dice; ma di questo passo, non sono affatto sicuro che arriveranno delle vittorie, in questa stagione. Il torneo è comunque ancora lungo e mancano ben nove partite alla sua conclusione. Intanto la prossima, in trasferta contro i Pittsburgh Steelers, sarà una sfida valida per il Monday Night Football, trasmessa dunque a tarda serata in Italia. Dal momento che tutti mal tolleriamo il dover seguire un team che gioca in questa maniera, per la prossima settimana potremmo esserne dispensati causa impegni del martedì mattina.

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