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Miami Dolphins al debutto casalingo: La preview di Bills@Dolphins

I Miami Dolphins scendono in campo domani per il loro home opener contro Buffalo. Sarà una partita tosta, vediamone le chiavi di lettura

Miami_Dolphins_Ryan_Fitzpatrick

Buona la prima? Senz’altro si per la NFL, che finalmente è ripartita, non tutti però sono contenti di come sia andata la ripresa del campionato. Domenica scorsa, nella mai troppo accogliente cornice del Gillette Stadium, i Miami Dolphins hanno perso la loro partita inaugurale della stagione 2020. Pazienza. Nella NFL vale la golden rule delle 24 ore, come amano ricordare gli allenatori – specie quelli sconfitti –trascorso un giorno dalla partita, si volta pagina e ci si concentra sul prossimo avversario. Nel nostro caso, non è uno sfidante agevole: ci verranno infatti a trovare, all’Hard Rock Stadium, i Buffalo Bills.

Miami Dolphins T.D.

T.D. The Dolphin è pronto ad accogliere i Dolphins al loro home opener. Foto: local10.com

Focus su domenica prossima

Uno dei meno in palla, in week 1, è stato sicuramente il QB di Miami, il veterano di 16 anni Ryan Fitzpatrick. Il timoniere ne ha davvero viste di ogni tipo nella sua lunga carriera, la quale è stata un continuo saliscendi, un’alternanza tra domeniche da Fitzmagic e settimane da Fitztragic; contro i Patriots abbiamo assistito ad una prova che può rientrare nel secondo insieme. Ogni maledetta domenica, però, il QB dalla lunga barba c’è stato e la sua importanza in allenamento non è certo sottovalutabile. Fitzpatrick è praticamente un allenatore aggiunto per i suoi.

“La migliore medicina per lasciarsi alle spalle una simile prestazione è tornare ad allenarsi. Ci attendono una nuova settimana e un nuovo avversario, dobbiamo ripartire freschi e prepararci a dovere. Ripetere una settimana come quella che ho avuto io domenica scorsa, non può accadere, se si vogliono vincere partite di football.” Così ha parlato Fitzpatrick mercoledì, all’incontro con i media dal campo di allenamento dei Dolphins, a Davie. Il capo allenatore, Brian Flores, ha dimostrato di pensarla esattamente come il QB e si è detto un estimatore della capacità di Fitzpatrick di rimbalzare dopo brutte prestazioni e tornare ad essere competitivo da subito, segno del suo forte spirito competitivo. Alla luce di ciò, com’era scontato, Fitzpatrick è confermato titolare anche contro Buffalo.

È scontato perché, de facto, non esistono motivi per dare Tua Tagovailoa in pasto ai lupi dopo una sola partita. Teniamo presente che la sconfitta di domenica non è colpa del QB. I tre intercetti andranno statisticamente attribuiti a lui, inevitabilmente, però in almeno due delle tre occasioni la colpa è dei ricevitori che hanno corso in maniera non impeccabile la loro traccia e sono stati anticipati dalla difesa di New England. Nonostante gli opt-out che hanno minato la squadra allenata da Bill Belichick, l’esperto allenatore ha mostrato di saper fare buon viso a cattivo gioco, superando il suo ex coordinatore Flores in ogni aspetto del gioco. L’attacco su corsa dei Pats ha dominato, la secondaria non ha sbagliato un colpo o quasi, lo special team è stato concreto. In inglese si usa una parola per descrivere questa situazione: outcoaching.

Arriverà il momento di Tua, naturalmente. È stato scelto come quinto assoluto per dargli in mano le chiavi della franchigia e dimostrare di poter essere – come tutti ci auguriamo – un franchise quarterback. Ai Dolphins una simile figura manca dai tempi di Dan The Man Marino. Tagovailoa però non ha ancora avuto modo di trovare affiatamento con i suoi compagni, neppure conosce il playbook e, soprattutto, non ha mai avuto a che fare con la grinta dei difensori della NFL – i quali sono tra i migliori atleti al mondo – ed esce da un infortunio serio. Non può che fargli bene stare sulla sideline a imparare l’attacco, in questa prima fase. Stando alle parole del coordinatore offensivo Chan Gailey, inoltre, il QB con il numero 1 è già a buon punto in questa particolare mansione.

Come stanno i Bills?

Risposta secca alla domanda che dà il titolo a questo paragrafo? Piuttosto bene. Non lo dico perché vengono da una vittoria per 27 a 17 contro i New York Jets; sappiamo bene quali siano i limiti della squadra allenata da Adam Gase – conosciamo bene anche i limiti dell’allenatore stesso, a dire il vero – e dunque basarci soltanto su quel risultato sarebbe poco utile ai fini di un’analisi seria e attendibile del valore dell’avversario. Il punto di vista sul loro stato di forma si deve alla buona free agency che hanno portato avanti e alle basi posizionate l’anno scorso, quando fecero i playoff, pur giocandone soltanto una partita (furono eliminati da Houston all’overtime nel wildcard weekend).

Il loro QB, Josh Allen, non è ancora perfetto, ma sta già dimostrando di appartenere alla NFL. Si tratta di uno dei più pericolosi dual threat QBs di lega, quei giocatori che pongono una doppia minaccia, con il loro braccio e anche con le loro gambe, sulle corse. Già l’anno scorso ci fece impallidire, come forse qualcuno tra chi legge ricorderà, mettendoci in crisi soprattutto nel ground game. Già la difesa di Miami è stata troppo leggera domenica scorsa, contro Cam Newton; bisogna evitare che quella prestazione funga da deja-vù. La principale chiave della partita di domenica, sarà proprio limitare Allen.

Se vogliamo semplificare all’osso, possiamo pensare al QB dei Bills come ad una versione più giovane del timoniere di New England. Allen non potrà contare sulle sapienti mani di Belichick e Josh McDaniels, coordinatore offensivo dei Patriots, i quali hanno esperienza da vendere e un veterano a cui possono trasmetterla velocemente, ma è più elusivo di Newton e – probabilmente – anche più veloce. Nella sua ultima apparizione a Miami, Allen corse per più di 100 yards, molte delle quali derivarono da corse intraprese a causa di una propria lettura di schemi di passaggio. La settimana scorsa, contro i Jets, il QB ha dimostrato di non aver risentito troppo della lunga interruzione, ha infatti corso per 57 yards (con un TD) e ha passato la palla per altrettante 312 (con 2 TD). Occorrerà metterlo sotto pressione con ordine e disciplina, evitando di lasciargli buchi da sfruttare, o sarà un replay della partita di domenica. Il compito del front seven dei Dolphins non sarà semplice, in quanto i ragazzi dovranno chiudere gli spazi per il passaggio e contemporaneamente fare buona guardia sul run game.

Buffalo è la squadra favorita per la vittoria della AFC East e non per niente è molto alta nei nostri Power Rankings. All’attacco già rodato della scorsa stagione, che vanta oltra ad Allen anche il RB Devin Singletary e il WR Cole Beasley si è aggiunto in free agency Stefon Diggs, arrivato da Minneapolis. Non dobbiamo poi sottovalutare la difesa di Buffalo, che ha nomi importanti; il bollettino medico, però, ci dice che sia il LB Matt Milano che il suo compagno di reparto Tremaine Edmunds sono in dubbio per domani.

Si ma parliamo di Miami…

Assolutamente, in fin dei conti siamo qui per questo. I Dolphins, negli allenamenti tenuti in settimana, hanno messo grande enfasi sulla comunicazione. Brian Flores lo ha puntualizzato ai media:”Dobbiamo lavorarci. Dobbiamo costruire un rapporto tra i nostri. Abbiamo dei giocatori che sanno come si costruiscono relazioni, devono educare anche gli altri in modo che sapremo sempre tutti cosa fare.” Tra i giocatori cui si riferiva l’allenatore ci sono le due S: Eric Rowe e Bobby McCain. McCain, uno dei capitani difensivi nonché veterano del gruppo, è il giocatore del reparto che vanta il maggior numero di presenze con la franchigia, ha voluto sottolineare l’importanza di un continuo miglioramento: “Faccio sempre meglio. È il secondo anno che gioco nella posizione e voglio mettere buone cose sul nastro registratore. Miglioro di giorno in giorno.” Il giocatore, infatti, nasce CB. Questo stesso mindset deve averlo tutta la squadra. “Ci aspetta un match divisionale. Non ci piacciono e a loro non piacciamo noi. Sappiamo che hanno buoni giocatori ma ce li abbiamo anche noi. Sarà una lotta ogni quarto, ogni serie, ogni play.” Ha aggiunto McCain. Il capitano sa il fatto suo, indubbiamente.

Un altro aspetto su cui Flores si è concentrato di fronte ai microfoni è stato quello dell’importanza della gestione dei rookie, i quali vanno messi in campo ma senza sovraccaricarli di aspettative. A suo dire le matricole devono acquisire visione di gioco ed etica del professionismo e non tutti impiegano lo stesso tempo. Chissà che tra le righe non si possa leggere una risposta ai tanti – troppi probabilmente – che insistentemente continuano a richiedere che Tua parta da titolare, come se potesse offrire qualcosa di più alla squadra, in questo momento.

Se i Dolphins vorranno vincere, dovranno controllare, fin da subito la linea di scrimmage. Sarà lì che si combatterà la battaglia più importante, nella quale sarà imperativo evitare di dare spazio ai corridori avversari di fare il loro gioco. Miami è stata concreta contro il passing game a Foxborough; molto meno efficace però sulle corse. Se si rimedierà a questo e si costringerà Allen a lanciare 2 volte su 3, quando non 3 volte su 4, allora sarà molto più agevole fronteggiare questi ottimi Bills. Qualora i Fins si ritrovassero a dover rincorrere Singletary, la sua riserva Zack Moss e lo stesso Allen, difficilmente il risultato sarebbe diverso dalla sconfitta.

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Brian Flores e Ryan Fitzpatrick si abbracciano dopo un TD, nel 2019. Auspichiamoci di vedere spesso queste immagini nelle prossime settimane. Foto: local10.com

Tralasciamo i Dolphins 2019, una squadra tutt’altro che competitiva, e torniamo a quelli del 2018. Un grave problema di quella franchigia era l’incapacità di riuscire a partire velocemente in casa, andando a punti nelle prime due serie. Spesso e volentieri erano gli ospiti a segnare per primi. Questa tendenza va invertita. Bisogna eseguire gli schemi da subito, mettersi immediatamente in moto, fare paura a Buffalo e costringerla a rincorrerci. Per riuscirci non si può prescindere da un gioco di corsa. Myles Gaskin è stato bravino al Gillette, ma è il terzo nella depth chart. Jordan Howard ha segnato un TD (per il quale chiedo venia, nell’articolo di recap l’ho erroneamente assegnato a Fitzpatrick) senza poi farsi vedere molto di più e Matt Breida si è visto troppo poco. La linea d’attacco è migliorabile, ma ha dato al QB il tempo di decidere come muoversi. Fitz però non può essere monodimensionale, altrimenti ecco gli intercetti. Sarà importante gestire il possesso, dettare i tempi e trarre in inganno la difesa. Contro i Jets il possesso dei Bills è stato di oltre 41 minuti. Finché hai la palla in mano, difficilmente perdi la partita. Miami dovrà preoccuparsi di tenere l’ovale per la maggior parte del tempo.

La situazione infortuni

Jakeem Grant (WR) è completamente recuperato per la sfida di domenica; Elandon Roberts (LB) non si è allenato giovedì e il suo status appare in dubbio; DeVante Parker (WR), Clayton Fejedelem (S) e la coppia di CB composta da Xavien Howard e Byron Jones hanno partecipato parzialmente agli allenamenti. Si prenderà una decisione su di loro nelle ore precedenti alla partita. Kyle Van Noy (LB) e Preston Williams (WR) erano dati per acciaccati ma si sono sempre allenati con il gruppo.

Per Buffalo 9 giocatori hanno accusato problemi in settimana. I più degni di nota, senza nulla togliere agli altri naturalmente, sono i già citati Edmunds e Milano.

Le sensazioni

I Bills hanno cominciato con il piede giusto questa stagione, tanto da apparire già come una franchigia che saprà dire la sua in questa AFC. Pur senza ambizione di vincere la conference e giungere al Super Bowl, sono una squadra che difficilmente non replicherà la partecipazione ai playoff. I Dolphins, invece sono ancora una grande incognita. Sono un gruppo giovane, nuovo e che non ha certo guadagnato dalla sospensione della preseason per i motivi che ben conosciamo. Bisogna però fare di necessità virtù. L’aspetto positivo è che tutti gli errori della settimana scorsa possono essere corretti, si è trattato più di lacune dovute a schemi che al personale, ai giocatori. Eppure, qualcuno ci spiegherà perché è parso che i Dolphins non avessero mai sentito parlare di questo tale Cam Newton e di come giochi a football.

Immagini dallo scorso dicembre. Un inedito Christian Wilkins usato come fullback festeggia il TD con il suo QB, Ryan Fitzpatrick. Che la foto ci sia di auspicio per domani. Credit: Jasen Vinlove-USA TODAY Sports

Dovremo giocare meglio. Fitzpatrick dovrà giocare meglio, il suo reparto dovrà  giocare meglio, la difesa dovrà giocare meglio. I Bills sono una squadra più forte dei Patriots di domenica scorsa. I Dolphins dovranno alzare considerevolmente l’asticella o finiremo per partire 0 – 2 dopo essere stati sconfitti in 2 partite divisionali, che valgono doppio. All’Hard Rock Stadium ci saranno circa 13.000 persone domani, mi auguro che non paghino per vedere uno show di Josh Allen ma una grande performance della loro squadra. Forza Dolphins.

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