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Un brutto pomeriggio, recap di Denver Broncos – Miami Dolphins

I Dolphins escono sconfitti dalla loro trasferta al Mile High Stadium, o Empower Field, dove i Broncos si impongono grazie ad una solida difesa


Ci sono domeniche come questa, nella NFL. Si incontrano due squadre: una in un ottimo momento, proveniente da 5 vittorie consecutive, e una che sta attraversando una brutta stagione, di alti e bassi, con poche soddisfazioni, specialmente in casa sua dove la vittoria continua a sfuggirle. Tutte le franchigie in questa lega sono però composte di atleti straordinari i quali, spesso, riescono a stupire e sovvertire i pronostici. Questo è capitato domenica a Denver, dove i Broncos hanno finalmente ottenuto il loro primo successo casalingo e lo hanno fatto, in maniera meritata, contro i lanciati Miami Dolphins, i quali ora si vedono un pò ridimensionati nelle proprie ambizioni.

Una sfida tutta in difesa

La partita non è stata tra le più eccitanti degli ultimi tempi. Riviviamone assieme i momenti salienti. I primi in attacco sono gli ospiti, che fin da subito dimostrano di non essere in grande serata: tre e fuori con Tua Tagovailoa che sbaglia 2 passaggi, entrambi incompleti. Poi in attacco vanno i Broncos. L’inizio di Drew Lock è da incubo. Il QB utilizza subito un timeout perché non riesce a capire le intenzioni della difesa avversaria ma non risolve granché: il suo lancio viene infatti intercettato dal solito Xavien Howard, il quale mette a segno il suo sesto INT stagionale. Il campo per Miami è ora cortissimo ma poco importa a un QB che oggi ha deciso di dare il suo peggio: passaggio di Tagovailoa sballato e palla intercettata immediatamente. Per fortuna, però, gli arbitri graziano la matricola, una bandiera gialla per dubbio holding difensivo annulla infatti tutto e garantisce un primo automatico ai Dolphins. Salvon Ahmed guadagna un primo down dalle 3 offensive e Tua trova DeVante Parker in endzone: TD Miami e ospiti sul 7 a 0 dopo il PAT di Jason Sanders. Parker nell’occasione è bravissimo perché riesce a controllare la palla e a trascinare il piede per farsi convalidare i 6 punti.

Denver risponde in 3 and out e Miami fa lo stesso. Poi arriva il drive che indirizza la partita. Drew Lock trova K.J. Hamler, primo down; seguono 20 yards in corsa per Phillip Lindsay, uno scramble di Lock per un altro primo down, una ricezione sulle 1 di Nick Vannett e TD in corsa di Melvin Gordon. 7 a 7 e possesso maiuscolo dei padroni di casa. È la svolta. Malik Reed atterra Tagovailoa e Matt Haack deve andare al punt, lo stesso fanno i Broncos, poi ancora i Fins in attacco ma i loro possessi sono come lo zucchero che si mette sul pandoro a Natale, impalpabili. Quarto 3 e fuori su 5 possessi in attacco; a Denver fa freddo come ogni novembre nel Colorado ma gli ospiti sono proprio congelati.

Melvin Gordon si invola per il TD del 20 a 10 che, di fatto, consegnerà ai suoi la vittoria. Foto di Matthew Stockman/Getty Images

I Broncos vedono le difficoltà avversarie e decidono di approfittarne. Lock è in giornata e lancia Tim Patrick in red zone. Il TE Noah Fant riceve per 9 yards e la distanza è a questo punto cortissima per la gamba di Brandon McManus: FG e Broncos che vanno in vantaggio di 3 punti. Tagovailoa fa meglio con il suo reparto: Ahmed e Parker prendono due primi down a testa, con alcuni highlights considerevoli che sottolineano il buono stato di forma di entrambi, poi però serve Jason Sanders per fare punti: un buon FG fissa lo score sul 10 a 10. Denver non ci sta però. Gordon continua a galoppare ed entra in partita anche il rookie Jerry Jeudy, ricevitore alle prime armi ma che dimostra di aver già del bel talento. Sullo scadere del primo tempo, McManus muove ancora il segnapunti; si va all’intervallo lungo sul 13 a 10 Broncos.

Una conclusione degna dell’inizio

Denver parte aggressiva ma la difesa di Miami tiene per 4 tentativi e genera un turnover on downs, peccato però che l’attacco dei Dolphins sia terribile, anche per merito della difesa di casa, la quale mette assieme big play come quello di DeShaun Williams, il cui sack genera un nuovo punt. Denver sente l’odore del sangue e fa come gli squali: il tandem di Gordon e Lindsay  muove la catena, lo stesso fa la penalità di roughing the passer chiamata a Andrew Van Ginkel e alla fine è di nuovo Gordon con il rushing TD da 20 yards a staccare Miami, la sfida va sul 20 a 10 per i Broncos. Gli ospiti ripartono chiamando dal mazzo il ricevitore, appena firmato dal practice team, Antonio Callaway che prende un primo down. L’attacco è però sempre troppo statico tanto che si ricorre anche all’ultima carta a disposizione: Chan Gailey toglie Tua e mette dentro Ryan Fitzpatrick. Immediatamente prima di essere sostituito, Tagovailoa aveva subito una botta, un colpo duro che ha fatto sospettare a molti che la scelta di mettere nella mischia Fitz sia stata dovuta ad una volontà di preservare il giovane QB. In realtà, al termine della gara Flores sottolineerà come la decisione sia stata solo ed esclusivamente dovuta a scelta tecnica.

Fitz non gioca male i suoi due drive, riuscendo ad accorciare le distanze con un FG di Sanders prima e ad arrivare in buona posizione poi – in seguito ad una grande giocata difensiva dove Eric Rowe ricopre un fumble dalla linea delle 1 difensive. La conclusione della sua partita, però, è drammatica: intercetto di Justin Simmons in end zone. Game over Miami, vincono i Denver 20 a 13 in una partita tutta dominata dalle difese, particolarmente da quella di casa che Tua non è mai riuscito a leggere.

Tua Tagovailoa e Ryan Fitzpatrick. Il veterano rileverà il rookie nel quarto quarto, ma senza riuscire a sovvertire la partita. Foto: wruf.com

Incidenti di percorso

Partite come questa si possono perdere nella NFL, non è certo un dramma. Tua Tagovailoa è al suo primo anno, bisogna concedergli qualche giornata no, in cui difese più esperte e abituate a questi ritmi riescono a metterlo in difficoltà. Dopo sconfitte come questa c’è solo una cosa da fare: concentrarsi sulla prossima partita. I Dolphins andranno a New York domenica prossima, a sfidare dei Jets che non hanno più alcuna ambizione stagionale dal basso del loro record che dice 0 – 10 e, forse, stanno giocando solo per la prima scelta assoluta al draft. Probabilmente, quest’anno, l’unico modo per essere certi di ottenerla è concludere la stagione con il record di 0-16. I Jacksonville Jaguars, infatti, hanno vinto una partita e potrebbe essere la loro unica gioia per quest’anno.

Jerry Jeudy festeggia con Melvin Gordon. Foto: Matthew Stockman/Getty Images

Le prossime due sfide con Jets e Bengals paiono abbordabili, specialmente dopo il brutto infortunio a Joe Burrow che lo terrà lontano dal gridiron per un bel pezzo. I Dolphins devono vincerle entrambe per arrivare a dicembre, mese di sfide davvero impegnative, ancora in lizza per un posto ai playoff.

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