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Parola d’ordine: difesa, così i Browns battono i Vikings 14-7

Mayfield in giornata no: ci pensa allora la difesa a togliere le castagne dal fuoco ai Browns e a sigillare la vittoria in casa dei Vikings


“Siamo stati fortunati ad avere la difesa dalla nostra parte. Perché se pensiamo che basti giocare in questo modo, allora ci sbagliamo di grosso. Io non sono riuscito ad entrare in ritmo, ho sbagliato tantissimi lanci facili. Di solito sono molto orgoglioso della mia precisione sui lanci, ma oggi non so proprio cosa diavolo mi sia successo.”
La sintesi perfetta della partita tra Vikings e Browns, andata in scena all’ U.S. Bank Stadium di Minneapolis, ce la fornisce direttamente Baker Mayfield durante le interviste post partita. La difesa di Cleveland l’ha fatta (nuovamente) da padrona, mettendo più di una pezza alla prestazione offensiva dei Browns, molto al di sotto dei propri standard e che possiamo definire abbastanza scadente. A partire dai numeri di Mayfield, che sono stati pessimi: solamente 15 lanci completati su 33, la sua peggior partita in stagione. Miglior ricevitore di giornata? Higgins (4 ricezioni, 63 yards totali). Chubb e Hunt? Il primo ha chiuso con 100 yards gudagnate (in 21 corse), il secondo con 69 yards guadagnate (in 14 corse) e un TD: molto utili, comunque, nel muovere la catena, nel permettere a Mayfield di appoggiarsi su di loro in una giornata storta sotto la voce “lanci”, nel compiere strappi importanti per guadagnare down e terreno (singolare e, col senno di poi, fondamentale la corsa di 33 yard di Hunt su un 3rd & 20 a 45 secondi dall’intervallo lungo che ha consentito a McLaughlin di infilare il FG dell’11-7).
Quindi, lunga vita alla difesa dei Browns che, dopo il mezzo shock iniziale del primo lungo drive Vikings (quasi 8 minuti) chiuso con il touchdown sull’asse Cousins-Jefferson, ha rimbalzato l’attacco di Minnesota, costringendolo a 10 drive consecutivi senza mettere punti sul tabellone. Fino all'”Hail Mary” finale di Cousins dalle 26 yards (con 3 secondi sul cronometro), incompleto. Ma la fotografia della partita è l’intercetto di Greedy Williams a 6 minuti dalla fine del match: il primo in stagione subito da Cousins, il primo effettuato in NFL dal prodotto di LSU, in campo al posto dell’infortunato Greg Newsome II.
Anche per i Vikings le statistiche parlano chiaro: solo 65 yards guadagnate su corsa, Cousins che ha completato poco più del 50% dei lanci effettuati (20 su 38), Thielen con 46 yards guadagnate su ricezione, poco meno di 25 minuti di possesso (e consideriamo sempre gli 8 minuti iniziali che hanno portato al TD di Jefferson). L’attacco dei Vikings resta uno dei più forti della NFL, ma la pass rush dei Browns l’ha quasi annullato.
Molto spesso si dice che sono le difese a far vincere le partite: la prestazione della difesa dei Browns a Minneapolis è lo svolgimento perfetto per dare adito a questa tesi.

La partita

Il primo drive è per i padroni di casa. È un lungo drive da quasi 8 minuti, con 14 giocate e 75 yards guadagnate, che si chiude con il touchdown di Jefferson: Cousins parte molto bene, prima lanciando Jefferson (9 yards di guadagno) e poi sfruttando il rientrante Cook (11 yards di guadagno su corsa); altri due lanci completi per Cousins, il primo corto per Jefferson, il secondo sul medio-lungo per Thielen; 3 portate per Cook, 9 yards guadagnate e Vikings in RedZone; lancio chirurgico dalle 12 yards di Cousins per Jefferson e TD Vikings (con conversione di Joseph). 7-0 al primo drive.

Mayfield parte dalle 26 yards e prova, piano piano, a muovere la catena, prima con Chubb e poi con 2 lanci per Hooper e Higgins. Iniziano però i suoi primi incompleti e allora decide di affidarsi alle corse per chiudere il down: la sua, dopo quelle di Chubb e OBJ. Chubb che corre ancora per 3 portate (9 yards totali guadagnate) ma, su un tentativo di conversione di 4th down, arriva il sack di Griffen.
Momento di stallo della partita, con 3&out prima di Minnesota e poi di Cleveland. Cousins prova a risvegliare tutti dal torpore sfruttando Osborn: guadagno di 10 yards su corsa e ulteriore guadagno di 20 yards su ricezione. Ma dopo un paio di incompleti, tra cui una forzatura sul 4th down su un lancio per Thielen, l’ovale torna nelle mani di Mayfield. Da questo drive, lungo quasi 9 minuti, con 18 giocate e 65 yards percorse, arriva il touchdown dei Browns: il QB di Cleveland sfrutta sia Hunt che Chubb, trova con un lancio dalla media Felton e porta i suoi in RedZone completando un lancio per Higgins; dopo 2 incompleti, al terzo Mayfield trova Hunt in end zone, per il touchdown dei Browns; e, vista la penalità per Minnesota sul tentativo di trasformazione di McLaughlin, Coach Stefanski chiama la conversione da 2 punti, che puntualmente arriva sull’asse Mayfield-Janovich. Sorpasso Browns, ora davanti 8-7.

Cousins avrebbe 76 secondi per provare a completare un drive e portare i Vikings almeno in raggio da FG, ma la difesa dei Browns lo costringe al 3&out e riconsegna l’ultimo tentativo del primo tempo a Mayfield. Il numero 6 in maglia bianca riparte con 2 incompleti, ma Cleveland sfrutta la fenomenale corsa da 33 yards di Hunt, che porta i suoi in perfetto raggio da FG. Dopo una ricezione di Higgins e altri 3 incompleti di Mayfield, tocca a McLaughlin provare ad infilare i pali dalle 48 yards: il kicker dei Browns è, come sempre, chirurgico e quindi si va al riposo lungo sul 11-7 per Cleveland.

Secondo tempo che si apre sulla falsa riga degli ultimi 22 minuti del primo: drive corti, pochi down conquistati, sack sia da una parte che dall’altra, errori sui lanci da parte di Mayfield e Cousins. Poi, con un lancio completato di Mayfield per Odell Beckham Jr. e grazie ad un paio di corse di Chubb, Cleveland torna in raggio da field goal: solita precisione di McLaughlin e 14-7 Browns.

Cousins avrebbe tutto il tempo per costruire il drive che possa, quanto meno, pareggiare la partita: ma la pass rush dei Browns non gli da scampo e la giocata della partita la fa Greedy Williams, intercettando un lancio diretto a Thielen. Ciò che avviene dopo è abbastanza scontato: i Browns iniziano a giocare con il cronometro e a sfruttare soprattutto le corse di Chubb e Hunt. Ma, comunque, Cousins ha ancora un’ultima occasione con 61 secondi sul cronometro: un lancio profondo per Thielen porta Minnesota sulle 31 yards con 12 secondi ancora da sfruttare; ma a Cousins non riesce, come detto sopra, l’ “Hail Mary” e la partita finisce così, con la vittoria per 14-7 dei Browns.

Considerazioni

“Volevamo far capire a tutti che la partita contro Chicago non era stata un caso isolato.”
Nelle dichiarazioni post partita, Myles Garrett ha centrato il punto: dopo essere stata bistrattata per le prestazioni nelle prime due partite, la difesa dei Browns ha alzato il livello, bissando contro i Vikings quanto di buono aveva fatto vedere contro i Bears. D’altronde, l’ultima volta in cui i Browns riuscirono a tenere i propri avversari sotto i 10 punti per 2 partite di fila correva l’anno 1995. Come detto, la pass rush è stata eccezionale, asfissiando uno dei migliori attacchi della NFL, non dando possibilità di pensiero a Cousins, aggredendo in modo perfetto ogni portatore di palla avversario. Questo aveva in mente tutta l’organizzazione Browns quando decise di portare a Cleveland 8 nuovi difensori in off season, questa capacità di poter vincere le partite anche quando il tuo QB ha un passaggio a vuoto. E per Mayfield, onestamente, immaginiamo sia stato realmente un caso isolato: una partita storta può capitare a tutti, alla fine la vittoria è arrivata ugualmente. L’importante, per Cleveland, è che non diventi una costante. Infine, una nota di merito, anzi di super merito: Chase McLaughlin, al momento, si sta dimostrando un kicker affidabile e un’arma in più nell’arsenale di Coach Stefanski.
I Vikings, invece, ora sono ad un bivio: considerando il calendario che ha davanti, diventa importantissimo battere i Lions il prossimo weekend. Sia per riprendere l’autostima, fondamentale per affrontare proprio le successive gare (Panthers, Cowboys, Ravens, Chargers, Packers e 49ers), sia per non dover già abbandonare i sogni di gloria. E sarebbe un peccato, viste le armi offensive di cui dispone Coach Zimmer.

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