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E fu vittoria: i Browns superano i Lions 13-10
I Browns svolgono il compitino e superano i Lions, con Landry e Chubb protagonisti. E ora testa alla doppia sfida con i Ravens.
Non servivano i fuochi d’artificio per superare i Detroit Lions. E, in effetti, è bastato svolgere il compitino ai Cleveland Browns per avere la meglio della peggior squadra della NFL, quasi mai in partita e costretta a rimandare ancora l’appuntamento con la prima vittoria stagionale. Ma, dopo la debacle di Foxborough, per i Browns era troppo importante vincere per rimanere aggrappati al treno playoffs e per affrontare al meglio le prossime 3 settimane: 2 sfide contro i Ravens, inframezzate dal bye.
Non è stato un bel pomeriggio a Cleveland: pioggia e vento hanno caratterizzato la gara tra Browns e Lions sin dal kick off, indirizzando subito la sfida non sui binari della spettacolarità. E così è stato per tutti i 60 minuti di football, dove a farla da padroni sono stati gli errori, le penalità e la solidità (ritrovata) della difesa dei padroni di casa. E Nick Chubb. Rientrato in gruppo lo scorso venerdì dopo aver saltato più di una settimana di allenamenti a causa del Covid, il prodotto di Georgia University non ha risentito dello stop forzato e ha sfoderato una gara di tutto rispetto: 130 yards guadagnate, un touchdown, partita messa in ghiaccio grazie alle sue corse negli ultimi 3 minuti. E il pubblico del FirstEnergy Stadium che ha iniziato ad intonare il suo nome durante l’ultimo quarto. “È stato tutto molto bello. Mi sono sentito bene. – le parole di Chubb nel postpartita – Non ero in forma come avrei voluto essere, ma lo ero abbastanza per riuscire a finire la partita”.
Partita che i Browns hanno portato a casa grazie a due touchdown “anomali”: Landry che riceve direttamente lo snap e corre in touchdown dalle 16 yards e Chubb che riceve un lancio dalle 5 yards di Mayfield in end zone (per il RB è stato solamente il terzo touchdown in carriera su ricezione). In mezzo ci sono stati parecchi errori. Insoliti quelli di McLaughlin, kicker sempre chirurgico in questa prima parte di stagione, che ha fallito un FG e un extra point; soliti quelli dovuti alle penalità (10 in totale da parte dei Browns, per 82 yards). Capitolo a parte merita Mayfield, autore di un’altra prova incolore: ha completato solamente 15 passaggi su 29, lanciando 2 intercetti; ma, soprattutto, ha dato palesemente l’impressione di non essere al top. Gli infortuni lo stanno condizionando, non serve un genio per capirlo. E lo stanno anche innervosendo, tanto che al fischio finale è rientrato direttamente negli spogliatoi, senza stringere la mano agli avversari e senza, poi, presentarsi davanti ai giornalisti. La gestione di Mayfield nelle prossime settimane diventa un bel grattacapo per coach Stefanski e i suoi assistenti.
I Lions, come detto, hanno mancato ancora una volta l’appuntamento con la vittoria. E se l’assenza di Jared Goff era stata accolta con positività dai tifosi di Detroit, la partita disputata a Cleveland dal suo backup, Tim Boyle, dovrebbe aver fatto ricredere un po’ tutti in Michigan. Alla sua prima partita da titolare in NFL, il QB dei Lions ha lanciato 2 intercetti, con solamente 77 yards guadagnate e un rating del 34,1. Un supplizio per coach Campbell, anche lui però non esule da colpe: il suo essere troppo conservativo a poco meno di 3 minuti dal termine dell’incontro (punt invece di provare a prendersi il down) ha riconsegnato l’ovale ai Browns che, grazie a Chubb, non l’ha più mollato. A nulla, quindi, è servita un’altra prova di sostanza di D’Andre Swift, che ha chiuso con 136 yards guadagnate su corsa e un touchdown (con corsa di 57 yards). E ora, per i Lions, testa al Thanksgiving Special: giovedì a Detroit arriveranno i Chicago Bears.
La partita
Il primo attacco della partita è dei Cleveland Browns. Mayfield mette subito in moto Chubb (14 yards) e lancia corto per Landry (13 yards); poi però lancia due incompleti e i Browns sono costretti al punt. Boyle non fa meglio: a parte un lancio corto per Wright con guadagno di 12 yards, il QB dei Lions non riesce a muovere la catena e l’ovale torna in mano a Mayfield. Ma ci resta poco: al primo lancio viene intercettato da Oruwariye. Fortunatamente per i Browns, Boyle decide di imitare Mayfield e, dopo aver guadagnato un down con Hockenson, si fa intercettare da Smith. Altro drive quindi per i Cleveland Browns: Mayfield sembra essersi ripreso e, oltre a sfruttare le corse di Chubb, piazza 2 buoni lanci per Hooper e Njoku, portando i suoi in Red Zone; e il touchdown lo realizza Jarvis Landry che riceve direttamente lo snap e corre dalle 16 yards in end zone. McLaughlin realizza il punto addizionale e i Browns sono avanti 7-0. I Lions non riescono a reagire: 3&out e ovale di nuovo ai Browns. Mayfield, però, inizia a dare segni di cedimento, lanciando 4 incompleti, inframezzati dalle corse di Johnson che portano i Browns in raggio da field goal: McLaughlin, a sorpresa, fallisce dalle 46 yards e il punteggio resta fermo sul 7-0. Boyle però continua la sua sagra degli orrori: altro 3&out e altro cambio di possesso. E questa volta Cleveland ringrazia: 11 giocate, 76 yards percorse e touchdown di Chubb. Nel mezzo Mayfield alterna buoni lanci a sorprendenti incompleti, continuando a dare l’impressione di non stare per niente bene, soprattutto fisicamente. McLaughlin fallisce anche l’extra point e il punteggio è 13-0 per i Browns. E resta così fino all’intervallo, perché Boyle, in 70 secondi, non riesce a percorrere più di 38 yards.
La ripresa inizia sulla falsa riga del primo tempo: 4 giocate e l’attacco Lions è ancora costretto ad accomodarsi sulla sideline. Rientra quello dei Browns e Mayfield, sfruttando Landry e Chubb, muove un po’ la catena; ma poi si inceppa ancora e Cleveland è costretta al punt. Boyle rientra e dopo una conquista di un down con un buon lancio su St. Brown, viene nuovamente intercettato, questa volta da Ward. Ma l’attacco dei padroni di casa non riesce a sfondare e chiudere la partita e dopo 4 giocate l’ovale torna agli ospiti. Che tornano in partita grazie a Swift: prima corre 19 yards e poi vola in touchdown con una corsa dalle 57 yards. Extra point di Rosas e il risultato è 13-7 Browns, un solo possesso di distanza tra le 2 squadre. 3&out Browns, che adesso rischiano molto. Ma Boyle non riesce ad orchestrare un drive continuo e il possesso torna alla squadra dell’Ohio. E qui arriva il secondo intercetto di giornata per Mayfield, che cerca in profondità Landry ma trova le mani di A.J. Parker. I Lions avrebbero l’opportunità di operare il sorpasso, partendo anche da una buona posizione: ma il guadagno è minimo e sono costretti ad affidarsi al field goal di Rosas, che comunque accorcia ulteriormente il punteggio, ora sul 13-10. Mancano poco meno di 4 minuti, i Browns e Mayfield dovrebbero riuscire a far correre il cronometro…ma non ci riescono. Altra opportunità per i Lions, ma i guadagni di Boyle sono minimi e coach Campbell, con meno di 3 minuti da giocare, decide di non rischiare e opta per il punt, sperando di poter riavere l’ovale per un’ultima opportunità. Ma Chubb ha in mente un altro programma: l’ovale muore, insieme al cronometro, tra le sue mani.
Considerazioni
Sarà anche stata una brutta vittoria, ma in questo momento non serviva niente di più ai Cleveland Browns. Tornare con un record positivo, cancellare la sconfitta contro i Patriots, affrontare nel migliore dei modi la settimana che porterà alla sfida contro i leader della AFC North, i Baltimore Ravens. Una vittoria che è arrivata grazie ad un’altra grande prova della difesa e sfruttando il punto di forza del suo attacco, le corse. Ma è anche una vittoria da cancellare subito e su cui non ci si deve soffermare più di tanto. C’è molto lavoro da fare per coach Stefanski ed i suoi assistenti, a partire dalla gestione delle penalità: non si possono regalare così tante yards per problemi di attenzione o di poca disciplina. Contro i Ravens non ci si può permettere questo lusso. E si è anche in attesa di capire come si deciderà di gestire Mayfield: in questo momento, a causa dei suoi infortuni che lo limitano, è più un peso che un plus per i Cleveland Browns. Dispiace dirlo, perché BM6 dà sempre l’anima in campo. Però, contro i Lions, non è bastato per evitargli errori anche abbastanza banali. E con la stagione in bilico, non averlo al 100% (o anche solo al 75%) è un bel rischio.
Autore: Andrea Minnozzi
Data di pubblicazione:
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