Touchdown logo

Caccia all’Anatra: Dolphins 47 – 22 Ducks

I Dolphins centrano la seconda vittoria stagionale ai danni dei Ducks, conservando l’imbattibilità in attesa del big match della prossima settimana contro i Guelfi.


In una mite serata di inizio primavera, allo Stadio della palla ovale “Nelson Mandela” di Ancona si è disputata la sfida tra Dolphins e Ducks. Gli spalti pieni, il bel tempo, e la voglia di football hanno contribuito a creare una perfetta serata di sport pronta a regalare emozioni a non finire.

BIG PLAYS

Primo possesso per gli ospiti e vediamo Albericci posizionarsi under center. Il QB laziale cerca di far avanzare i suoi ma la difesa di Ancona ha studiato molto bene i filmati degli avversari, e si fa trovare pronta al punto da costringere la formazione laziale al punt dopo un velocissimo 3&out.

Altrettanto veloce è invece Colin Di Galbo, quarterback numero 17 dei Dolphins, a leggere la difesa dei Ducks e a connettere con Luciano Giuliani con una bomba da 50 yard valida per il primo touchdown di serata. L’extra point non viene centrato, ma la sostanza non cambia: 6 a 0 per i padroni di casa.

I laziali faticano a trovare il ritmo di gioco, la pressione dei dorici è costante e asfissiante. La offense in divisa bianca cerca di muovere palla ma si scontra ancora col muro verde-arancio ed ecco il secondo 3&out e palla riconsegnata agli avversari col punt.

Ad ogni modo sembra che i Ducks siano riusciti a prendere le misure all’attacco guidato da Di Galbo, dato che gli undici schierati in attacco da coach Rotelli avanzano lentamente.
Nemmeno il tempo di pensare a quanto riportato qui sopra che Cristiano Brancaccio, RB numero 44 dei Dolphins, prende palla e trova lo spazio giusto per seminare il panico tra le linee difensive laziali. Uno scatto di 47 yard che fa esultare gli spettatori presenti allo stadio, sorridere il cronista che scriveva delle difficoltà di attacco doriche e portare il punteggio sul 13 a 0 dopo la conversione dell’extra point.

L’attacco dei Dolphins Ancona guidato dal QB Di Galbo

I Ducks rivivono i fantasmi della giornata precedente visti contro i Warriors, con partenza fulminea degli avversari e sotto di 2 marcature nel giro di pochi minuti dall’inizio del match. A dire la verità, forse sarebbe stata la cosa migliore rivivere l’andamento di quel match, dato che poi i laziali hanno ribaltato le sorti della partita portando a casa la vittoria, ma questa è tutta un’altra storia: Ancona domina in attacco ma anche in difesa, provocando addirittura un fumble e recuperando palla in pieno territorio avversario.

Di Galbo ci prende gusto coi big plays ed ecco che connette con Federico Orlandini in endzone per altri freschi punti, ai quali si aggiunge la trasformazione da calcio piazzato e, giacché è la somma che fa il totale, il tabellone recita 20 a 0 per i padroni di casa (anche se una parte si è poi spenta per ampia parte della partita, indicando 2 – 0 e regalando ai sostenitori dei Ducks un’amara ironia, pensando di non essere messi così male, NdR).

CORSO DI SOPRAVVIVENZA

La compagine di Roma è in bambola, l’unica cosa che pare funzionare è la connessione americana tra Albericci e Curtiss, i quali ripetono lo stesso schema diverse volte, anche consecutive, nello stesso drive: lancio corto sulla destra per un guadagno di circa 5 yard a ricezione, ed ecco che improvvisamente i Ducks si ritrovano a ridosso della endzone dorica. Sul 2nd&goal Albericci cambia lato e connette sulla sinistra per Marchetti, per il touchdown ospite. 20 a 6 a causa dell’extra point non convertito e la squadra capitolina mostra segni di vita.

Nessun problema tuttavia per i padroni di casa. A Di Galbo basta infatti la prima giocata del drive successivo per connettere con il numero 42 Vincent Winey, il versatile LB trasformatosi per l’occasione in RB, che corre lungo la sideline, evita i placcaggi avversari con forse troppa facilità e porta l’ovale direttamente in endzone. Extra point tra i pali e siamo 27 a 6.

Se prima i Ducks mostravano qualche segno di vita, ora la parola d’ordine è sopravvivere. Albericci non riesce a trovare compagni liberi ed è costretto a “correre per la sua vita”, come si suol dire in territorio d’oltreoceano. Prova a caricarsi la squadra sulle sue spalle con corse personali e lanci corti, riuscendo a convertire anche una delicata situazione di 4th&2, per poi accontenarsi del field goal sul successivo set di down. 27 a 9, ma pare che ad Ancona sia aperta la stagione di caccia all’anatra e che sia solo questione di tempo prima che venga sparato il colpo finale.

Il RB #44 Brancaccio festeggia coi compagni il suo secondo touchdown di giornata

Durante l’intervallo le squadre vanno a riposo con stati d’animo completamente differenti, ma per chi si trova sugli spalti l’intrattenimento è assicurato grazie al “Field Goal Contest”. La simpatica iniziativa dei Dolphins mette in palio una felpa della società anconetana per i sorteggiati che riusciranno a calciare tra i pali l’ovale da una distanza di 25 yard.

Il terzo quarto si apre col possesso di Ancona, decisa ad archiviare la pratica Ducks il prima possibile a partire dal kickoff, con l’ottimo ritorno di Giuliani che apparecchia la tavola sulla linea delle proprie 40 per il suo attacco, e Di Galbo si posiziona under center come se fosse a capotavola e play by play, portata dopo portata, ecco che i dorici sono a ridosso della goal line. Il numero 17 trova Antonio Nocera nella endzone e l’extra point buono portano il punteggio sul 34 a 9.

La confusione regna sovrana tra i ranghi laziali, sia a livello difensivo che offensivo. I Ducks approfittano però di un momento di relax avversario e, tra una spettacolare sideline catch di Curtiss e le dirompenti corse centrali di Arca, ecco che si ritrovano in pieno territorio avversario. Caos anche tra le fila di Ancona, dato che le due compagini cadono in falli evitabili: Defensive holding dei Dolphins, seguita da un Offside dei Ducks e successiva Pass Interference dorica confondono le idee anche ai più attenti. In ogni caso, palla sulla 1-yard line e William Petrone sfonda il front seven avversario per il touchdown. Extra point realizzato, 34 a 16.

Effettivamente Roma ci prova in tutti i modi a restare in partita, con drive lunghi e pieni di difficoltà, ma la superiorità offensiva dei Dolphins vanifica gli sforzi compiuti da Albericci & Co. nel giro di poche giocate. Difatti, Brancaccio riesce a trovare un nuovo buco difensivo formatosi grazie agli ottimi blocchi della sua linea offensiva e alla poco efficace copertura messa in atto dalla formazione avversaria e mette a segno una 60-yard td run. Il tabellone recita 40 a 16 dopo il mancato punto extra.

Il penultimo quarto si chiude coi Ducks che subiscono 2 sack, terminano il proprio drive e turnover. Ancona controlla il gioco e inizia la fase di gestione dell’orologio nell’ultima frazione di gioco. Tuttavia, la squadra laziale continua a concedere molto, anzi troppo, e Di Galbo non si lascia scappare l’occasione di portare personalmente la palla oltre la linea di meta e con il calcio che passa in mezzo ai pali, Ancona mette a segno il colpo di grazie con ben 47 punti.

Onore delle armi ai Ducks che culmina con il touchdown personale di Albericci, fissando così il punteggio finale sul 47 a 22 per i padroni di casa dopo il tentativo di conversione da 2 punti fallito.

CONTENDER?

Sulla carta l’incontro si preannunciava come una lotta all’ultima yard, punteggi vicini e questioni di secondi per poter dichiararne il vincitore. Al Nelson Mandela è andato invece in scena il dominio dei Dolphins, che a partire dal fischio d’inizio non hanno lasciato alcuno spazio ai Ducks e sono stati in grado di capitalizzare ogni minima concessione difensiva degli avversari con un big play da 6 punti.

Numeri alla mano, Di Galbo ha messo a referto 4 passaggi da touchdown (con 4 ricevitori diversi) e 1 corsa da touchdown, da aggiungere alle 2 roboanti td run di Brancaccio. La chiave di volta della vittoria anconetana risiede proprio nelle diverse opzioni a disposizione del QB #17, a differenza di quanto mostrato dai laziali che, oltre alla connessione tra Albericci e Curtiss, non sono riusciti a creare pericolosità con altri giocatori offensivi, ad eccezione di Marchetti e Petrone che hanno segnato anche se a ridosso della endzone.

2 vittorie su 2 dunque per Ancona, che viene ora chiamata al vero banco di prova per capire se è da considerarsi davvero una contender per il titolo o meno: in Week 5 affronterà infatti i Guelfi nell’attesissima sfida di sabato 1 aprile all’Otel Stadium. Un’occasione da non sprecare per Di Galbo & Co., in modo da poter mettere in discussione l’egemonia di Firenze e tentare di spodestare i campioni in carica.

Per quanto riguarda i Ducks, la prossima giornata si troveranno ad affrontare i Rhinos Milano, altra squadra rivelazione di questo campionato 2023 reduce dalla bye week ma soprattutto dalla vittoria in Week 3 contro i Parma Panthers. Una sfida che vedrà la squadra capitolina esordire in casa domenica 2 aprile alle 16:00, dove Albericci e i suoi sono chiamati al veloce riscatto per non perdere sin da subito troppo terreno coi leader della classifica generale.

Please follow and like us: