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Gli Islanders emigrano a Mirano

Venezia, 29 novembre 2013 – Mancanza di impianti sportivi, il Comune di Venezia mette alla porta gli Islanders Venezia dando la sua «benedizione» alla migrazione forzata a Mirano. Alla lunga lista di realtà sportive (alcune nel frattempo purtroppo hanno addirittura cessato l’attività) che negli anni sono state costrette all’esilio fuori dal territorio comunale, come Mestrina […]


Venezia, 29 novembre 2013 – Mancanza di impianti sportivi, il Comune di Venezia mette alla porta gli Islanders Venezia dando la sua «benedizione» alla migrazione forzata a Mirano. Alla lunga lista di realtà sportive (alcune nel frattempo purtroppo hanno addirittura cessato l’attività) che negli anni sono state costrette all’esilio fuori dal territorio comunale, come Mestrina pallanuoto (Vicenza e Padova), Venezia Calcio a 5 (Dolo), Venezia 1984 calcio femminile (rimpallo tra Mestre, stadio Baracca, Zelarino e Jesolo) e, temporaneamente, Reyer Venezia basket maschile (Treviso) e Unione Venezia calcio maschile (Portogruaro), si aggiungono ora anche gli Islanders Venezia, unica realtà di football americano a rappresentare la provincia in Italia. Alla luce dell’impossibilità da parte dell’assessorato allo Sport del Comune a reperire un campo da gioco, nonché in considerazione della volontà nei fatti pressoché nulla di voler trovare una soluzione, i blu teal hanno trovato ospitalità nella casa del Rugby Mirano 1957 che, grazie all’impegno dell’amministrazione locale ed in primis dell’assessore allo Sport Cristian Zara, ha aperto le porte del «Comunale» di via Matteotti.

A sancire la definitiva “rottura” col territorio veneziano è stato l’incontro con Roberto Panciera, assessore allo Sport del Comune, svoltosi lunedì 25 novembre negli uffici del Tronchetto. Convocati dall’assessore dopo l’ampio risalto dato dalla stampa locale alla forzata migrazione a Mirano (ufficializzata lo scorso 17 ottobre) e dopo un’interrogazione dell’8 novembre del consigliere comunale Sebastiano Bonzio della Federazione della Sinistra («Gli Islanders Venezia via da Venezia: una sconfitta per tutti»), gli Islanders hanno solo potuto e dovuto prendere atto che, nel comune di Venezia, non c’è spazio per il football a ericano.

Illustrata la storia della società blu teal all’assessore Panciera, per metterlo a conoscenza di una realtà che, al di là dei risultati sportivi (da tre anni gli Islanders raggiungono i playoff dell’A2 nazionale), conta oltre 70 tesserati e muove tra i 300 e 400 tifosi alle partite, la dirigenza Islanders ha elencato le peripezie da sempre affrontate per reperire non solo un campo di gioco ma anche per i semplici allenamenti. Problemi strutturali dell’impiantistica veneziana cui si sommano quelli, non meno gravi, a livello gestionale. Da ultimo lo sfratto, la scorsa stagione, dal campo principale del centro sportivo di via Monte Cervino a Favaro Veneto, gestito dai Lyons VeneziaMestre rugby, dove gli Islanders avevano disputato le gare interne del campionato 2012. Solo la provvidenziale e generosa solidarietà del FavaroMarcon calcio ha permesso di portare a termine la stagione 2013.

«L’assessore Panciera ha ribadito le problematiche dell’impiantistica veneziana e il super affollamento dei campi da rugby di Favaro, facendo presente che le nostre quattro partite casalinghe all’anno e la segnatura delle linee del campo, nel football diverse dal rugby, rovinerebbero a suo dire il terreno di gioco – spiega Enrico Maina, presidente Islanders che ha incontrato Panciera –Ho replicato che, in passato, abbiamo sempre utilizzato teloni a bordo campo per evitare qualsiasi danneggiamento e nel 2012, durante il campionato di rugby, abbiamo già giocato sul campo principale di Favaro disegnando le linee che poi abbiamo sempre ricoperto. Per tutta risposta l’assessore ha puntualizzato che abbiamo già un campo d’allenamento e conviene tenercelo stretto perché tutti gli impianti comunali sono saturi. Ho spiegato che il campetto di Favaro dove ci alleniamo, pagato a tariffe comunali, lo abbiamo trovato da soli visto che da anni chiediamo invano al Comune un supporto logistico».

Sull’esilio a Mirano, nuova casa blu teal grazie alla preziosa collaborazione del presidente del Rugby Mirano, Enrico Nali, e all’assessore allo Sport del Comune di Mirano, Cristian Zara, i quali con entusiasmo hanno messo a disposizione l’impianto comunale avviando così una sinergia che abbina ambito sportivo e sociale, l’assessore Panciera ha dato il suo “in bocca al lupo”.

«Visto che andiamo a Mirano, l’opinione dell’assessore Panciera è che siamo i precursori dell’area metropolitana senza comunque motivare questo suo pensiero. L’ho invitato come mio ospite in tribuna durante una partita di campionato, così incontrerà il collega di Mirano – continua Maina –. Ho poi invitato i tecnici dell’assessorato allo Sport, che gestendo la cosa pubblica rappresentano anche la nostra realtà, ad assistere a un allenamento per rendersi conto di cosa significhi giocare a football americano e quali siano le strutture necessarie».

 

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