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Wild Card Round: i Ravens superano gli Steelers 28-14

Derrick Henry e Lamar Jackson guidano i Ravens alla vittoria contro gli Steelers e si qualificano per il Divisional Round.

Stephanie Scarbrough/AP

I Ravens sono caldi. Lo hanno dimostrato nell’ultimo mese di regular season e lo hanno dimostrato sabato sera (notte italiana) nel Wild Card Round contro gli Steelers. La squadra guidata da coach Tomlin e con Russell Wilson come QB è stata bullizzata, soprattutto nei primi 30 minuti di gioco, dai padroni di casa guidati da coach Harbaugh, con Lamar Jackson e Derrick Henry inarrestabili. D’altronde il modo in cui le due squadre arrivavano a questo incrocio non faceva prevedere niente di differente da quello che poi è successo: se i Ravens avevano chiuso la stagione regolare con 4 vittorie, di contraltare gli Steelers l’avevano chiusa con 4 sconfitte. E anche a Baltimora hanno confermato le brutte prestazioni di questo ultimo mese, inanellando la quarta sconfitta consecutiva nel Wild Card Round (nelle ultime 5 stagioni, solamente una volta non hanno centrato i playoffs).

La partita è stata meno combattuta di quanto ci si aspettasse e di quanto poi dica il risultato finale. I primi 2 quarti di gioco sono stati nettamente dominati dai Baltimore Ravens, capaci di segnare 3 touchdown in 4 possessi e costringere gli Steelers a 4 punt consecutivi. Lamar Jackson e Derrick Henry hanno imperversato contro una disorganizzata difesa ospite e hanno dimostrato di essere in una condizione di forma clamorosa: Jackson ha chiuso con 16 lanci completati su 21, 175 yard guadagnate su lancio e 81 su corsa, con 2 touchdown e un rating di 132; Henry è stato straripante e imprendibile per la difesa degli Steelers e ha chiuso con 186 yard guadagnate in 26 portate e 2 touchdown. La sensazione che si ha è che i Baltimore Ravens sono trascinati da Jackson e Henry e che possano arrivare fin dove questo duo riesce a portarli: considerando, come detto, la loro condizione psico-fisica, al momento non ci sorprenderebbe vederli arrivare fino in fondo. Anche perché ovviamente i Ravens hanno in Lamar Jackson e Derrick Henry le loro punte di diamante (non a caso sono entrambi da top5 di questa stagione), ma anche il resto della squadra sta dimostrando di avere una mentalità differente rispetto ai playoffs dello scorso anno; e la varietà di target a disposizione di Jackson (Lively, Andrews, Bateman, Agholor, Hill, Flower che era assente contro gli Steelers) consente a coach Harbaugh e al QB dei Ravens di poter sempre variare le giocate e non dare punti di riferimento agli avversari. E se poi, come successo nelle ultime settimane, Baltimore limita anche gli errori di concentrazione che avevano causato per buona parte della stagione delle penalità sanguinosissime nell’economia delle varie partite, allora nel Maryland bianco-viola si può continuare a sognare. Ma, siccome per arrivare fino in fondo bisogna comunque scalare la montagna AFC, domenica a Buffalo, contro i Bills nel Divisional Round, si avrà realmente la controprova che questi Ravens sono diversi da quelli visti nei playoffs delle ultime stagioni.
Gli Steelers sono sempre gli Steelers, quindi una squadra dura da affrontare e rivali anche divisionali; però, quelli visti nell’ultimo mese, come detto, e anche a Baltimora sabato sera non sono stati affatto una squadra contro cui testare le reali ambizioni di vittoria. Perché Pittsburgh è stata completamente spazzata via: la difesa ha fatto acqua da tutte le parti, con Henry a farsi spazio come un novello Mosè tra le belle statuine in maglia bianco-giallonera; Wilson, dopo i primi due quarti altamente imbarazzanti, ha rialzato la testa con 2 touchdown nell’ultima mezz’ora di gioco ma ha fallito nell’intento principale, cioè far superare agli Steelers lo scoglio del Wild Card Round (motivo principale per cui era stato preso in free agency). E Tomlin torna nuovamente nell’occhio del ciclone: perché è verissimo che con lui alla guida gli Steelers (18 stagioni) non hanno mai chiuso una stagione sotto il 50% di vittorie, arrivando per 12 volte ai playoffs; ma è anche vero che a Pittsburgh sono stanchi di essere eliminati quasi immediatamente (dal 2011 in poi solo un’apparizione nell’AFC Championship). L’arrivo di Russell Wilson doveva essere da viatico per una lungo viaggio ai playoffs ma coach Tomlin, dopo aver dato la sensazione di aver trovato l’abito perfetto per questi Steelers tra ottobre e novembre, ha perso completamente il filo nell’ultimo mese, senza riuscire a trovare una soluzione che potesse far rialzare la testa ai suoi. E nella off season a Pittsburgh dovranno fare molte considerazioni in previsione futura: Wilson è in scadenza; Fields è in scadenza; anche la pazienza dei tifosi è arrivata vicino alla scadenza.

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