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Ravens 24, Steelers 28: Inarrestabili!

Al termine di una partita nervosa e tirata, gli Steelers hanno ragione anche dei Ravens e continuano la loro striscia d’imbattibilità: 7-0!


Ricetta per un Halloween da paura: mettete su un campo da football due squadre fortissime, aggiungete due cucchiai di talento e una manciata di rivalità forte, mettete una spruzzata di scontro generazionale, condite il tutto con una classifica di alta quota e servite il piatto nel weekend delle streghe…

Se fosse stata una ricetta di cucina, sicuramente il ricettario ce l’avrebbe presentata così la sfida tra i Baltimore Ravens e i Pittsburgh Steelers del “M&T Bank Stadium” di Baltimora.

Uno scontro fondamentale per il prosieguo della stagione di entrambe, con i Ravens che cercano il loro sesto successo stagionale su sette incontri, nel tentativo di mantenere occupato uno degli slot della classifica AFC più nobili ma, per farlo, dovranno avere ragione di una squadra sensazionale: gli Steelers infatti non hanno ancora perso una partita e viaggiano spediti con il loro 6-0, candidandosi come una delle favorite ad interrompere il regno dei Kansas City Chiefs.

Uno scontro questo reso già abbastanza bollente da motivi di classifica e ulteriormente surriscaldato non solo dalla feroce rivalità che intercorre tra le due compagini, le quali rappresentano due stati confinanti tra loro, (Pennsylvania e Maryland), ma anche dalla sfida stilistica e generazionale tra i due quarterback: da una parte Lamar Jackson, fresco MVP, giovane, ambizioso e dalle spiccate doti di scrambling, dall’altra parte Ben Roethlisberger, esperto, tenace e dalla visione di gioco quasi inarrivabile.

Tutto questo e molto altro ancora rendono questa sfida perfetta per un weekend da brivido come quello di Halloween, festa da sempre contraddistinta per il senso di paura e tensione che dovrebbe trasmettere.

Anche il clima vuole contribuire a suo modo nel creare un effetto “spooky” sull’incontro, essendoci una discreta dose di vento e un tempo meteorologico molto nuvoloso che promette pioggia da un momento all’altro.

Andiamo pertanto a vedere cosa ci ha proposto questa grande sfida.

 

Primo Tempo: Brividi e Tensione

Neanche il tempo di cominciare a ballare con il primo possesso, che accade subito qualcosa di anti climatico: Lamar Jackson, giunto sulla linea delle proprie 29 yards, si fa intercettare dal linebacker avversario Robert Spillane, il quale, dopo aver intercettato l’MVP della scorsa stagione, porta la palla nella end zone avversaria per il primo touchdown di giornata, ben corroborato dal PAT del kicker Chris Boswell, per il 7-0 immediato degli ospiti.

Per Jackson e la sua banda offensiva, le cose vanno decisamente meglio durante il drive successivo, che porta il match in parità: merito dello stesso quarterback dei Ravens che pesca, con un passaggio corto verso sinistra da 6 yards, il suo wide receiver Miles Boykin, primo PAT della partita anche per il kicker Justin Tucker e incontro sul 7 pari.

Finalmente entra in campo anche Roethlisberger, ma il suo primo tempo è decisamente lontano dalle grandi aspettative che tutti i suoi tifosi riponevano in lui alla vigilia: infatti Big Ben non riesce a costruire drive produttivi per la sua squadra, che chiuderà la prima frazione con i soli 7 punti fatti registrare dagli altri due pacchetti, (difesa e special team).

Lamar Jackson, dal canto suo, non è che brilli poi di luce propria, ma quantomeno riesce a rendersi più pericoloso e, soprattutto, a portare altri punti sonanti alla sua squadra, dapprima con un touchdown segnato dal running back Gus Edwards, grazie ad una corsa di una sola yard e condito dal PAT di Tucker, poi grazie ad un field goal dalle 51 yards realizzato dallo stesso Tucker, giusto a 3 secondi dal half time, che giunge sul punteggio di 17-7 in favore dei padroni di casa e al termine di un primo tempo caratterizzato, più che altro, da errori di entrambi i team offensivi, da molte penalità, da un nervosismo non troppo latente che porta a diversi battibecchi tra i giocatori in campo e soprattutto da poco spettacolo, molto poco se si considera con quali premesse ci eravamo approcciati a questo big match.

 

Secondo Tempo: L’Esperienza Paga

Nella ripresa l’obbiettivo di Pittsburgh è certamente quello di rimontare lo svantaggio, quello di Baltimore è ovviamente difenderlo, mentre il nostro è quello di vedere una partita con più spettacolo rispetto a quella che abbiamo ammirato nel primo tempo.

Veniamo accontentati durante il secondo drive di questa ripresa, nel primo dei Ravens, durante il quale Jackson si fa nuovamente intercettare dalla difesa avversaria, questa volta nella persona del linebacker Alex Highsmith, il quale riconsegna la palla a Big Ben all’altezza della red zone avversaria.

L’esperto quarterback degli Steelers non se lo fa ripetere due volte e confeziona il suo primo touchdown di giornata: lo fa con un passaggio corto centrale, da 18 yards, a beneficio del suo tight end Eric Ebron, buon PAT di Boswell e ospiti che riducono il distacco a 3 lunghezze.

L’attacco dei Ravens non riesce a rispondere e gli Steelers, prima della fine del terzo quarto, compiono il sorpasso: merito del running back James Conner, il quale compie una corsa da 1 yard per regalare 6 punti alla sua squadra, che diventano subito 7 grazie al PAT di Boswell.

Inizia dunque l’ultimo spicchio di partita, nel quale assistiamo dapprima al contro sorpasso dei Ravens e poi alla definitiva zampata degli ospiti, ma andiamo con ordine: durante il primo drive offensivo dell’ultimo spicchio di partita, Jackson riesce a pescare, con un passaggio corto e centrale da 3 yards, il suo wide receiver Marquise Brown, altro PAT perfetto di Tucker e Ravens che si riportano in vantaggio.

Big Ben però risponde subito per le rime, mandando a touchdown il giovane wide receiver Chase Claypool, grazie ad un passaggio corto verso destra da 8 yards, condito dal PAT di Boswell, per il definitivo 28-24 in favore della franchigia della Pennsylvania.

Il tempo rimasto a disposizione, (circa 7 minuti e mezzo), viene sprecato da Jackson, il quale non riesce ad incidere in nessuno dei due drive offensivi organizzati durante quel lasso di tempo.

Finisce dunque la partita, con gli Steelers che possono festeggiare una vittoria ottenuta su uno dei campi più difficili dell’intera lega e il fatto di essere imbattuti ormai da 7 incontri.

 

28/7

Grazie dunque ai 28 punti messi a referto, gli Steelers sbancano l’M&T Bank Stadium di Baltimora e conservano la loro imbattibilità, portandosi sul 7-0.

Risultato davvero insperato questo ad inizio stagione per la banda Roethlisberger, la quale può festeggiare un successo straordinario e anche parzialmente inaspettato, ottenuto principalmente grazie ad un aspetto fondamentale: gli Steelers sono riusciti a sfruttare appieno le sole 221 yards concesse dalla difesa dei Ravens e, se questo vi sembra un numero non basso, sappiate che i padroni di casa ne hanno messe a referto ben 457, risultando comunque sconfitti alla fine.

Questa considerazione così importante se ne trascina dietro un’altra altrettanto fondamentale: se una squadra è riuscita a vincere la partita pur avendo fatto registrare la bellezza di 236 yards in meno degli avversari, ciò può significare soltanto che, nel momento della gestione della palla, si ha avuto a disposizione maggiore esperienza e maggior profondità d’attacco e, questi due elementi, può fornirteli principalmente il tuo quarterback che, nel caso di Roethlisberger, riesce spesso a far girare la squadra in modo diverso, grazie alla sua infinita esperienza, al suo braccio potente e preciso e alla sua visione di gioco quasi senza eguali.

Lamar Jackson invece, pur avendo fatto registrare più yards del rivale, (208-182) e lo stesso numero di touchdown pass, (2), ha sulla propria coscienza intanto i 2 intercetti subiti e poi i troppi errori di lettura, i quali alimentano le classiche voci che, da inizio carriera, tormentano il giovane quarterback: molti infatti sostengono come LJ8, a fronte di una capacità allucinante di improvvisare corse al fulmicotone, non abbia altrettanto talento nel lanciare la palla al momento giusto, ma che anzi egli sia molto carente da questo punto di vista.

Indipendentemente dal fatto che si concordi o meno con quest’idea, i Ravens escono nuovamente sconfitti da uno scontro d’alta quota e devono mettere in saccoccia non solo le frasi su Jackson, ma anche un’altra brutta maldicenza sul proprio conto: i Ravens sembrano davvero forti con i deboli e deboli con i forti e tutto questo va cambiato alla svelta, se si vuole essere competitivi nei playoff.

Gli Steelers invece, dopo aver battuto i rivali dello stesso stato, battono anche quelli dello stato confinante e, giunti a metà stagione, la domanda da porsi è banale ma efficace: esiste qualcuno in grado di fermare la banda di Big Ben?

In attesa di scoprirlo, noi ci congediamo, non prima però di aver assegnato la palma di MVP odierno proprio a Roethlisberger, non tanto per le statistiche fatte registrare, quanto per la differenza di stile e visione di gioco rispetto al giovane rivale, differenza che si è rivelata fondamentale per portare a casa una partita così nervosa e complicata.

 

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