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Disfatta a Los Angeles: i Browns perdono 36-19 contro i Rams
Guidati da un inedito Joe Flacco, i Cleveland Browns escono sconfitti dal SoFi Stadium di Los Angeles. Rams superiori e trascinati da Matthew Stafford e dal rookie Puka Nacua.
Si chiude con la seconda débâcle consecutiva il “road trip” dei Cleveland Browns ad Ovest. Dopo essere stati battuti dai Broncos la scorsa settimana, la squadra dell’Ohio è uscita sconfitta anche dal SoFi Stadium, con i Los Angeles Rams più pronti nei momenti clou della gara e in netta risalita dopo un inizio di stagione altalenante. Joe Flacco, alla prima da QB titolare dei Browns vista l’assenza di Thompson-Robinson (ancora sotto “regime” concussion), mantiene Cleveland a contatto fino a metà dell’ultimo quarto, ma poi deve arrendersi alla maggiore brillantezza dei padroni di casa. La sconfitta contro i Rams non compromette le speranze playoff dei Browns, ora a 7-5 di record ma ancora titolari del sesto seed in AFC; ma per mantenere il posto playoff guadagnato con tanto sudore nella prima parte di stagione, bisogna rialzare il livello delle prestazioni in difesa, provare a recuperare qualche infortunato e, soprattutto, ritrovare l’elettricità e la cattiveria nei momenti chiave delle partite che sembrano essersi smarrite in queste ultime 2 settimane.
Flacco parte bene, la difesa no
La prima in uniforme Browns per Joe Flacco inizia alla grande, con un primo drive orchestrato quasi alla perfezione: 4 completi su 5, 65 yard di guadagno e, soprattutto, il lancio dalle 25 per il touchdown di Jerome Ford. Purtroppo, però, l’inerzia di questo inizio di partita passa quasi immediatamente dalla parte dei Rams: tutto merito della difesa dei padroni di casa, capace di costringere l’attacco dei Browns a 5 punt consecutivi (di cui 3 3&out), e dell’attacco guidato da Matthew Stafford e dal rookie Puka Nacua. La grande sorpresa di stagione dei Rams, uno dei seri candidati al titolo di Rookie Offensivo dell’anno, prima contribuisce in maniera efficace al drive che porta al field goal Rams per il 7-3, poi, approfittando di una difesa Browns più attenta a Kupp che al resto dei giocatori offensivi di LA, si fa trovare libero su un lancio di Stafford, mette il turbo e firma il touchdown del sorpasso. Questo è il primo momento chiave della partita, perché i Rams capiscono come attaccare una delle migliori difese della NFL, incapace al SoFi Stadium di trovare le contromosse giuste per limitare le azioni offensive dei ragazzi di coach McVay. Quello che è risaltato agli occhi è stata l’incapacità della difesa dei Browns di operare una pressione continua e costante su Stafford, troppo libero di orchestrare il gioco a suo piacimento; su questo dovrà lavorare Jim Schwartz, perché quello che è stato il punto di forza dei Browns per buona parte della stagione (la pressione costante, i blitz, la capacità di operare sack e forzare turnover) sembra essere svanito nelle ultime 2 partite. Come se il reparto difensivo, senza il suo “leader maximo” Myles Garrett al 100% (ancora un po’ limitato dai problemi alla spalla manifestati a Denver la scorsa settimana), si sia sciolto davanti a due attacchi, quello dei Broncos e quello dei Rams, in ottima condizione.
Hopkins tradisce, l’attacco si spegne
Comunque, nonostante le palesi difficoltà mostrate nel contenere l’attacco avversario, i Browns non hanno mai dato la sensazione di essere completamente fuori dalla partita. Tanto che il terzo quarto è stato caratterizzato dal botta e risposta tra Los Angeles e Cleveland: i Browns si portano sul 13-13 grazie ad un field goal di Hopkins dopo un buon drive orchestrato da Flacco; i Rams rispondono con il touchdown di Robinson; ma, subito dopo, Flacco trova in end zone Bryant e, in attesa dell’extra point, porta i Browns ad un solo punto di distanza dai Rams. Qui però va’ in scena il secondo momento chiave della partita: l’extra point del possibile pareggio fallito da Hopkins, uno dei rari errori della scintillante stagione del kicker. E, nonostante un sussulto della difesa dei Browns che forza i Rams al punt, l’attacco si spegne incredibilmente: colpa anche dell’unico errore della partita di Flacco, che si fa intercettare dall’ex John Johnson III. Con l’ovale sulle 24 difensive dei Browns, Stafford ci mette poco a costruire un drive chiuso con la ricezione in end zone di Kupp per il 27-19. Il tempo per provare a recuperare ci sarebbe, ma ormai la partita è sfuggita dalle mani di Flacco e compagni: arrivano un turnover “on downs”, un altro touchdown dei Rams e la safety finale operata in coppia da Turner e Donald. In meno di 7 minuti i Browns si sono ritrovati sotto di 17 lunghezze. Il punteggio finale di 36-19 forse è esagerato per quanto visto sul gridiron, ma visti i momenti opposti attraversati dalle due squadre, non ha fatto gridare allo scandalo.
Cattivi e compatti fino alla fine
Già, si è parlato di momenti opposti attraversati dalle due squadre: da una parte i Rams in netta ripresa, dall’altra i Browns acciaccati che nelle ultime settimane, e se ne è avuta la conferma a Los Angeles, hanno perso un po’ l’abbrivio che li aveva portati in zona playoff e in piena lotta per il seed numero uno in AFC. L’importante per i Browns, adesso, è non buttare tutto all’aria: bisogna restare compatti perché non si può sprecare un’altra stagione; soprattutto considerando che, nonostante i tanti infortuni e le ultime uscite, Cleveland è ancora in piena zona playoff. Ovviamente urgono correttivi e recuperare qualche infortunato (o acciaccato), perché per mantenersi al livello playoff la difesa deve tornare ad essere quella devastante, brillante, cattiva e asfissiante vista fino a 3 settimane fa. Senza il suo apporto, visti i cambi forzati a cui si è dovuto ricorrere per il ruolo di QB, resta difficile pensare che il solo attacco possa riuscire a far vincere le partite ai Browns: Thompson-Robinson e Flacco non possono, per ovvie e distinte ragioni, elevarsi al livello del Watson visto prima dell’infortunio; possono contribuire a portare a casa la partita, ma hanno bisogno anche (e soprattutto) che Myles Garrett e gli altri uomini della difesa tornino a giocare da primi della classe. A partire già da domenica: a Cleveland arrivano i Jacksonville Jaguars, per una sfida chiave in ottica playoff.
Autore: Andrea Minnozzi
Data di pubblicazione:
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