Touchdown logo

Ancora Bengals, ancora Red Jackets per il superbowl targato FIF

Bengals – Red Jackets 13-18 I Bengals conquistano per il secondo anno consecutivo l’accesso al Superbowl e, nel computo delle due stagioni, allungano la striscia vincente a 13 successi. Un’annata, davvero, incredibile quella che sta giungendo a conclusione per i ragazzi del presidente Baresi che dopo lo scudetto 2009 sembravano aver scritto la storia del […]


Bengals – Red Jackets 13-18

I Bengals conquistano per il secondo anno consecutivo l’accesso al Superbowl e, nel computo delle due stagioni, allungano la striscia vincente a 13 successi. Un’annata, davvero, incredibile quella che sta giungendo a conclusione per i ragazzi del presidente Baresi che dopo lo scudetto 2009 sembravano aver scritto la storia del football bresciano. Ma quello splendido capitolo era solo l’inizio di un’incredibile avventura, una cavalcata vincente che ha portato le tigri ad affermarsi sui campi di mezza Italia: da Napoli a Legnano, passando per Roma, Parma, Milano e Torino, in pochi mesi i Bengals sono divenuti la squadra più temuta e vincente del panorama nazionale di questo sport. Un exploit non nuovo nella storia delle tigri: i bresciani, due volte campioni d’Italia nella specialità “arena” nel 1995 e ‘96, chiusero, infatti, quelle entusiasmanti stagioni da imbattuti. Ma la formula a nove giocatori si adattava come un guanto ad una formazione battagliera come nessun altra, infarcita di campioni che facevano dell’agonismo un’arma “non convenzionale”. I nuovi Bengals sono di un’altra pasta, meno fisici ma molto tecnici, plasmati da tre generazioni di coach messicani alla stregua dei semipro americani. Giovani, entusiasti, dediti ad un programma sportivo che ha trovato una sede adeguata nello splendido sintetico del Villaggio Sereno. E proprio quell’impianto di ultima generazione si è rivelata la carta vincente: lì, da tre anni a questa parte, coach Gomez e i suoi collaboratori hanno impostato un nuovo ed efficacie sistema di allenamento che, in breve tempo, trasforma le nuove reclute da semplici promesse in giocatori affidabili. E i risultati arrivano, vittoria dopo vittoria. Di fronte ad un pubblico fedele ed entusiasta, sempre presente ad assiepare le tribune del “Nova”, i campioni d’Italia fanno il tutto esaurito e ogni domenica il successo del nuovo corso del football bresciano si fa palpabile nell’eco dei cori degli appassionati. Ora giunge la sfida più impegnativa per una squadra che in tanti mesi ha conosciuto solo vittorie: ripetersi al top, confermarsi ai massimi livelli anche contro gli unici avversari che hanno saputo prevalere. A contendere il 30° scudetto della storia del football italiano saranno, infatti, quei Red Jackets che possono vantare un bilancio di perfetta parità nel computo delle finali disputate con i bresciani: alle tigri andò il XXIX Superbowl mentre le giubbe rosse ebbero la meglio nell’ultima finale giovanile under 21, lo Youngbowl 2009. Domenica sarà, quindi, una sorta di spareggio, vedremo quale delle due formazioni tornerà da L’Aquila con il tricolore cucito sul petto.
Le giubbe rosse possono contare su di uno spaventoso gioco di corse, con una batteria di runner di livello nazionale (Tavecchia-Milani-Sangiovanni) e un giovane regista agilissimo (il migliore del campionato), quel Radu Buchi protagonista assoluto della finale junior. In stagione la formazione ligure ha dovuto inchinarsi una sola volta agli avversari ma il destino ha voluto che quell’unica sconfitta giungesse per mano delle tigri, a Brescia, al termine di una partita combattutissima, forse il prologo perfetto al Superbowl 2010. I Bengals rispondono con una squadra di assoluto livello. Sotto i riflettori, in primis, Barbolla, leader nelle statistiche di reparto con più di 1000 yarde in stagione  e 15 mete segnate. Il runner, dopo aver suggellato la scorsa stagione con il titolo di MVP del Superbowl 2009 è stato autore, quest’anno, di una prestazione mostruosa che ha riscritto il libro dei record dei Bengals. Ad aprire varchi invitanti al fuoriclasse bresciano segnaliamo l’ottimo lavoro della linea d’attacco e di un Palini francamente inarrestabile. Come reparto in generale, le linee d’attacco e di difesa appaiono in gran forma con Archetti recordman a quota 7 sack (placcaggi sul quarterback) e un inesauribile Leoni impegnato nel doppio ruolo. Nelle secondarie scalpitano Tomagra e Orfeo autori di eccellenti prestazioni sul finire di stagione. Gli special team possono contare sull’affidabile duo Schinetti – Scarpolini. L’unico dubbio che attanaglia lo staff bresciano è quello riguardante la delicata posizione di quarterback, posizione in cui, a causa dell’indisponibilità di Longo e dell’infortunio di Turotti, il coach Barrera Sanchez è stato costretto a schierare, già nei play-off, Milesi fuori ruolo. L’ottimo runner ha dimostrato di saperci fare anche come quarterback ma la speranza dei tifosi è che un miracolo dell’ultima ora riporti Turotti in cabina di regia a contendere al pari – età Buchi il titolo. Sarebbe belle rivedere, per la terza volta in un anno, i due giovani atleti guidare le rispettive formazioni nella partita dell’anno.
Il 30° Superbowl, come detto, si svolgerà a L’Aquila, Domenica 6 giugno, un evento che, per volontà espressa della FIF (Federazione Italiana Football), coniugherà sport e beneficienza. Il board della FIF durante la conferenza stampa di presentazione del XXX Superbowl, ha ringraziato per la collaborazione e per il patrocinio il Comune aquilano, i Lions Club, e il club sportivo L’Aquila Rugby. All’incontro con la stampa erano presenti il vice sindaco aquilano ed assessore allo Sport Giampaolo Arduini, alcuni esponenti dei vertici Lions tra cui il governatore multi distrettuale Antonio Suzzi, il presidente regionale del Coni Luciano Perazza, il presidente della Polisportiva L’Aquila Rugby Angelo Cora. Le autorità hanno elogiato FIF per la scelta di L’Aquila come sede del Superbowl che celebrerà i 30 anni di football in Italia. Il presidente Cora ha espresso grande felicità nel mettere a disposizione lo splendido stadio Fattori, casa del rugby aquilano, per la disputa della finalissima.
L’intera giornata sarà ricca d’iniziative per la raccolta di fondi che verranno destinati alla costruzione di un nuovo centro sportivo in Abruzzo. «Il vostro sforzo – ha commentato Cora – è da noi percepito come una mano tesa che afferriamo con piacere. L’Aquila ha bisogno di tornare a vivere, ha bisogno di tornare ad essere squadra. Uno sport come il football americano, che proprio nel concetto di squadra e di unità ha uno dei suoi fondamenti, ci sembra davvero appropriato». Le iniziative collaterali all’evento e la «Giornata dello sport» che si celebrerà in mattinata, coinvolgeranno centinaia di giovani studenti in una giornata che vuole essere un segnale di rinascita dello sport in Abruzzo. E per una volta, è il caso di dirlo, il risultato della finale non sarà la cosa più importante, sarà comunque una vittoria.

Please follow and like us: