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Parma festeggia il "Triplete"

Parma, 7 luglio 2012. La storia è segnata. I Panthers Parma conquistano il 3° scudetto consecutivo battendo gli Elephants Catania con un netto 61-43 sul campo dello Stadio Franco Ossola di Varese dove è andato il scena il XXXII Super Bowl italiano. E’ stata una partita sofferta, molto sofferta, ma su questa sofferenza, il presidente […]



Parma, 7 luglio 2012. La storia è segnata. I Panthers Parma
conquistano il 3° scudetto consecutivo battendo gli Elephants Catania
con un netto 61-43 sul campo dello Stadio Franco Ossola di Varese dove
è andato il scena il XXXII Super Bowl italiano.

E’ stata una partita sofferta, molto sofferta, ma su questa
sofferenza, il presidente onorario dei Panthers John Grisham,
scriverebbe fiumi di parole. E’ un inizio che fa paura in casa
Panthers. E’ Marty a dettare legge nelle prime fasi di gioco. Il
quarterback degli Elephants inventa un lancio 25 yard per Strano.
Nell’azione successiva Monardi è poco preciso e la terzo tentativo
viene intercettato da Lake che s’invola per 50 yard. E’ una doccia
fredda: Elephants 12, Panthers 0. Ma i campioni d’Italia mantengono
sempre il sangue freddo per tutta la partita, giù a testa bassa per
guadagnare yard e respingere l’attacco siciliano senza guardare il
punteggio. La partita è lunga. Monardi intanto rimedia al precedente
errore sfoderando un passaggio millimetrico per Finadri che calamita
la palla; Vergazzoli trasforma (12-7). Gli Elephants però continuano a
giocare molto bene; macinano gioco fino a portarsi a due yard
dall’end-zone. Questa volta a segnare è Holland. I siciliani però
continuano a sbagliare i calci (18-7). Spears suona la carica con un
paio di corse che iniziano a fare cedere le sicurezze degli elefanti.
Dalle 5 yard al runningback americano bastano poche falcate per
accorciare le distanze. Vergazzoli centra i pali per il 18 a 14.

La partita per i Panthers rischia di tornare in salita. Holland
ritorna 96 yard con le pantere incapaci di fermarlo (24-14). Lo
scudetto sul petto però diventa il segno della riscossa. I Panthers
quello scudetto lo vogliono tenere ben cucito sul petto. A questo
punto c’è la svolta. Bastano tre azioni in stile Panthers per
capovolgere i fronti. Monardi ritrova la giusta misura. Con due lanci,
28 yard e 58 yard manda in doppia cifra Grayson. Gioco di lanci ma
anche tanta corsa. Insomma un attacco più equilibrato che mai, è
questo l?offense parmigiano. E Spears lo dimostra, se ce ne fosse
ancora bisogno, che la leadership non sta nei muscoli e nell’altezza.
Il runningback di XXX non spreca nemmeno un centimetro di campo.
S’insinua tra gli avversari come un felino da ogni parte. Per lui
correre 30 yard verso l?end-zone è routine. Come del resto i calci
sono il pane quotidiano di Vergazzoli che non sbaglia un colpo
(24-35). I siciliani però non vogliono perdere troppo terreno e
cercano di spingersi in avanti con la coppia Marty e Holland. Nemmeno
su azione gli Elephants riescono trasformare e restano sul 30 a 35. I
Panthers ora sono avanti di cinque lunghezze: 35-30. Papoccia vuole
portare i suoi negli spogliatoi con il massimo vantaggio possibile.
Così a 4 secondi dalla fine del primo tempo il coach ducale affida la
palla ai piedi del perfetto Vergazzoli che calcia un field gol dalle
32 yard (30-38).

Il possesso della palla è dei Panthers che trovano subito un altro
allungo. Dalle 49 offensive al 4° down è ancora Grayson a ricevere di
17 yard (45-30). Le speranze degli Elephants si ravvivano con la corsa
in end zone di Holland per 4 yard dopo un drive di 10 azioni, ma sulla
trasformazione da 2 punti Grayson intuisce con facilità le intenzioni
di Marty: l’americano in maglia argento intercetta la palla e ritorna
il pallone per 102 yard; i Panthers incassano altri due punti (47-36).
A questo punto i Panthers dilagano con l’ennesima corsa di Spears e la
trasformazione di Vergazzoli che valgono il 54-36. Quarto che si
concludeva con la corsa di Lake in end zone per 1 yard, coronata dalla
prima e unica trasformazione riuscita dai siciliani (54-43).

Gli Elephants prendono palla sulle proprie 20 yarda ma dopo alcuni big
play Marty lancia in end zone un pallone intercettato al limite della
linea di fondo da Michele Fumarola. Prima del fischio finale i
Panthers sfruttano un drive coronato a 1’34” dalla fine con un
touchdown di Finadri, ricezione di 25 yard da Monardi per il 61-43,
punteggio finale siglato dall’intercetto di Diaferia sull’ultimo drive
della gara. I Panthers alzano la terza coppa consecutiva e lo
scudetto resta cucito sulle maglie della squadra ducale che ormai ha
segnato la storia del football americano in Italia.

fonte Uff. Stampa Panthers

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