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Players: intervista a Corrado Camerino

Touchdown Magazine inaugura il redazionale “PLAYERS” che ci farà conoscere i protagonisti del campionato di football italiano. Il “kick off” di questa sezione lo dedichiamo a Corrado Camerino, centro dei Rhinos Milano. Ciao Corrado, di te sappiamo che sei uno dei veterani di questi Rhinos e giochi centro. Quando hai iniziato a giocare a football […]


Corrado Camerino, Rhinos Milano 2010

Touchdown Magazine inaugura il redazionale “PLAYERS” che ci farà conoscere i protagonisti del campionato di football italiano.
Il “kick off” di questa sezione lo dedichiamo a Corrado Camerino, centro dei Rhinos Milano.

Ciao Corrado, di te sappiamo che sei uno dei veterani di questi Rhinos e giochi centro. Quando hai iniziato a giocare a football ed in che squadre hai militato?
Ciao Touchdown, innanzitutto grazie per questa intervista!
In effetti dopo tutti questi anni mi ritrovo ad essere uno dei veterani (nonni sarebbe più appropriato…) dei Rhinos Milano e se ripenso al mio primo allenamento mi sembra ieri…
Ho cominciato a giocare nel lontano 1988 nei Seamen Milano coi quali ho avuto l’onore di vincere lo Youngbowl del 1989 ed esordire in serie A1 nel 1990.
A fine stagione i Seamen si sciolsero e quì ci fù il mio primo breve passaggio nelle file dei Rhinos Milano dell’allora presidente Bruno Crabbi che acquisì i resti della franchigia appena sciolta e con i quali giocai solo un campionato di U21 nel quale perdemmo lo Youngbowl; finito il campionato vidi chiudere anche questa squadra… mi sembrava di essere perseguitato dalla sfiga…ops si può dire ??? (massì…è capitato anche a noi ndr).
A quel punto mi spostai a Legnano nelle file dei Frogs coi quali giocai le stagioni del 1991 e 1992 dove vinsi il mio secondo Youngbowl.
Dallo scioglimento dei Seamen mantenni i contatti con Massimo Annoni che nel frattempo diventò membro del coaching staff dei Lions Bergamo e che mi aprì le porte a quella che per me è stata una grandissima ed appagante esperienza sportiva… entrai nel roster dei Lions nel 1993 e ci rimasi fino a fine stagione 2001 coi quali vinsi 5 Superbowl, 2 Eurobowl e una Champions League.
In questo lasso di tempo ho partecipato anche ai mondiali di Palermo ’99 con la Nazionale Italiana.
Negli anni 2002 e 2003 per problemi legati al lavoro rimasi lontano dai campi sui quali tornai, poi, nel 2004 come allenatore degli Angels Monza che chiusero alla fine dell’anno successivo;  a questo punto (siamo già nel 2006) dopo un incontro col mio grande amico Gigi Premoli (allora Head Coach dei milanesi), mi presentai al campo di allenamento dei Rhinos Milano dove venni accolto con grande simpatia dalla squadra che mi porterà fino a fine “carriera” !

Nel 2006 sei tornato ai Rhinos, avresti mai pensato di tornare a giocare nella massima serie ed a questi livelli?
Sinceramente no.
La mia idea (e lo è tuttora) era quella di divertirmi ancora qualche anno e, se ce ne fosse stata la possibilità, mi sarebbe piaciuto entrare nel coaching staff delle giovanili per contribuire allo sviluppo del programma impostato dalla società.
Invece il buon campionato di A2 spinse la dirigenza a fare il salto subito nella massima serie (complice anche il trentennale della squadra) e mi sono ritrovato, così, a giocare nuovamente e con grande piacere ai massimi livelli nazionali.

I Rhinos quest’anno si sono ulteriormente rinforzati, negli ultimi anni hai distribuito palloni a giocatori del come Stocco e Meier, quest’anno tocca a Smith, quale di questi giocatori ti ha impressionato di più e perchè?
Parliamo di 3 ragazzi eccezionali!
John Stocco è un ragazzo con un talento mostruoso ma che non ritengo adatto al football italiano; è un pocket passer, non amava scramblare e noi ( ma credo anche la maggior parte dei team italiani ) non eravamo attrezzati per supportarlo al meglio. Non a caso in Italia stanno arrivando QB che corrono.
Dylan Meier ha dimostrato di essere un gran giocatore, forse perchè è arrivato in Italia avendo già esperienza di football europeo ( nel 2008 ha giocato in Germania ) con un gran fisico, una buona precisione di lancio e una buona propensione alla corsa.
Peccato che entrambi si siano infortunati a metà stagione…
Adesso c’è Brock Smith, un ragazzone di 1.93 x 108 kg.! Mai visto un QB così grosso!!! E’ arrivato in Italia già da un mese e mezzo e si è integrato alla perfezione, ha un gran braccio e gli piace correre la palla.
Sinceramente è proprio Brock quello che più mi ha impressionato, per il fisico e per la sua leadership! Ha solo 23 anni ma già al primo allenamento ha messo in chiaro le cose e ha preso in mano l’attacco.

Oltre ai quarterbacks americani hai difeso la posizione con in campo una delle promesse del football italiano, Gementi, cosa credi gli manchi per poter dirigere la squadra alla pari con i colleghi americani?
Marco Gementi è un ragazzo talentuoso che ha saputo dirigere il team junior e il team di serie A2 a dei risultati importanti ma che, una volta trovatosi alla guida della squadra nella massima serie, ha sofferto la grande pressione che un QB deve sopportare in IFL e non ha giocato tranquillo; non è riuscito a dare sfogo a tutte le sue potenzialità.
In IFL le difese sono molto aggressive e preparate e credo che Marco non abbia ancora la freddezza e l’esperienza necessaria per affrontarle; adesso stà vivendo una importante esperienza in Spagna e credo che questa lo farà crescere ulteriormente, sono convinto che al suo rientro saprà fare assolutamente meglio!

Sabato avete vinto in overtime, non una grandissima prestazione, ma rispetto agli anni scorsi avete giocato contro un’avversario di livello superiore alla media. Di la verità, vi siete risparmiati tenendo gli schemi migliori per il campionato?
In effetti sabato abbiamo fatto molta fatica ad avere ragione di una squadra forte fisicamente e con un ottimo livello di gioco, ma ti posso assicurare che non abbiamo risparmiato gli schemi provati in allenamento fino ad ora.
Coach Kreamer ha rivoluzionato tutto il nostro sistema di gioco ed è noto che in attacco si fa sempre più fatica a metabolizzare i nuovi schemi rispetto alla difesa dove magari puoi permetterti di giocare anche d’istinto.
Ci stiamo lavorando e sono molto fiducioso.

L’offensive line, di cui fai parte, quest’anno si è ulteriormente rinforzata, pensi sia arrivata al punto di poter garantire quel livello di qualità che potrà farvi fare il salto in avanti in campionato o manca ancora qualcosa?
Credo che l’offensive line di quest’anno sia assolutamente di primo livello, come dicevo prima stiamo ancora lavorando per assimilare il sistema di gioco voluto da coach Kreamer ma credo che ci sia la possibilità di fare bene e di mostrare delle buone cose.
Negli anni passati abbiamo avuto un pò di problemi con gli infortuni e spero tanto che quest’anno si riesca a lavorare con più tranquillità.

Nel complesso, Rhinos rinforzati ma anche con molte defezioni rispetto allo scorso anno, come la vedi? Meglio o peggio, e cosa vi manca per puntare al Superbowl?
I Rhinos di quest’anno hanno un gran potenziale e le defezioni rispetto allo scorso anno sono state rimpiazzate senza grossi problemi. Per me quest’anno la squadra è meglio dello scorso anno, i ragazzi più giovani hanno ormai qualche anno di esperienza in prima squadra e credo siano al giusto punto di maturazione per dare il loro contributo decisivo.
Tutte le squadre iniziano la stagione con l’intento di vincere, non ti so dire se arriveremo al Superbowl ma di sicuro potremo fare una ottima stagione.

La prima di campionato ve la vedrete contro i Panthers, l’anno scorso gli avete fatto un bello scherzetto in casa loro, quest’anno vorranno la rivincita, quale sarà secondo te la chiave della partita?
Sarà subito un test durissimo! I Panthers sono una delle realtà più belle presenti in Italia e negli ultimi anni hanno dimostrato quanto sia valido il loro programma; non a caso sono protagonisti assoluti a qualsiasi livello loro partecipino.
L’anno scorso giocammo una ottima partita e riuscimmo a vincere a Parma con una grande prestazione della nostra difesa; è stata la partita migliore di tutta la stagione dove tutto girò per il verso giusto.
La chiave sarà, come lo scorso anno, la nostra difesa, se riuscirà ad arginare lo splendido gioco aereo di Parma potremo provare a dire la nostra.

Butler è un pazzo, ormai i tifosi stravedono per le sue incredibili corse, ma i Rhinos hanno anche dei buoni giovani italiani nella sua posizione, potrebbe essere l’anno giusto per loro? Magari dando più fiato a Butler sarà possibile vederlo anche come ricevitore o defensive backs?
Jason Butler è un funambolo! Non sai mai quello che vuole fare, ha una velocità pazzesca ed è in grado di ribaltare il campo in qualsiasi momento, è l’idolo incontrastato della tribuna del Vigo!
Nella posizione di half-back abbiamo altri 2 giocatori che sicuramente potranno dare respiro a Jason, Matteo Fabiano che è un ottimo giocatore con tanta esperienza e Michele Invernizzi un promettente ragazzo della nostra Under 21.
Jason in difesa? Mah difficile ma non impossibile anche perchè al college prima di diventare half-back ha giocato 2 anni cornerback; lo scorso anno giocò in una sola occasione e proprio contro Parma per cercare di contenere il fenomenale Mc Intyre.

Dei nuovi arrivi, chi ti ha impressionato di più a parte gli americani?
Tutti i nuovi arrivi sono degli ottimi acquisti, hanno voglia e si sono messi in gioco; devo dire che chi mi ha più impressionato è il LB Marco Aletti arrivato dagli Skorpions Varese che, con il rientro di Daniele Pezza dal prestito ai Lions Bergamo, stà puntellando un reparto fondamentale guidato da Nick Hursky.

Parliamo del futuro, attualmente durante la stagione juniores sei uno degli assistant coach delle giovanili Rhinos, vedi un futuro come allenatore a tempo pieno? E quanto hai intenzione di giocare ancora?
Una volta conclusa la mia avventura di giocatore mi piacerebbe restare nei Rhinos come allenatore, è una esperienza che ti può dare delle grandi soddisfazioni.
Mi piacerebbe giocare ancora qualche anno ma adesso vediamo come si svilupperà il discorso del limite di età e vediamo se AIGFA riuscirà a far cambiare qualcosa; se così non fosse mi vedrò costretto ad appendere il casco al chiodo alla fine della stagione 2011.

Hai già trovato chi potra essere il tuo successore come centro titolare?
Al momento ci sono un paio di buoni prospetti, vediamo come cresceranno.

Grazie Corrado, e buon campionato.

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