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I Dolphins espugnano meritatamente il Vigorelli

SEAMEN MILANO – DOLPHINS GOES ANCONA 42-64 Milano – I Dolphins Goes Ancona espugnano il Velodromo Vigorelli di Milano infliggendo un pesante 42-64 ai Seamen Milano in uno scontro diretto che catapulta Ancona ad un passo dai Playoff e “gli uomini di mare” praticamente fuori da tutti i giochi, salvo miracoli al momento improbabili. Un […]



SEAMEN MILANO – DOLPHINS GOES ANCONA 42-64

Milano – I Dolphins Goes Ancona espugnano il Velodromo Vigorelli di Milano infliggendo un pesante 42-64 ai Seamen Milano in uno scontro diretto che catapulta Ancona ad un passo dai Playoff e “gli uomini di mare” praticamente fuori da tutti i giochi, salvo miracoli al momento improbabili.

Un risultato netto ed ampio, 22 punti, che tuttavia potrebbe trarre in inganno chi non ha visto la partita, molto più combattuta e difficile di quanto il risultato finale non lascia intendere.

Anzitutto a Milano si giocato alle 14 sotto un sole cocente ed una temperatura di oltre 32 gradi. Poi i Dolphins, causa i troppi infortuni patiti nel corso della stagione, si sono presentati a Milano con gli uomini contati. Inoltre il linebacker Andrea D’Eramo non ha nemmeno finito la partita causa un problema alle costole. Giocoforza la gran parte degli altri ragazzi sono stati impiegati in doppi ruoli attacco/difesa, finendo molto prima degli avversari il fiato. Normale quindi che ad un certo punto della partita la stanchezza abbia prevalso permettendo ai Seamen di rifarsi sotto. Ma alla fine la determinazione e la voglia di vincere degli anconetani ha prevalso ancora una volta su tutto e tutti.

Sugli scudi come sempre il quarterback più forte d’Italia, vale a dire Rocky Pentello. In questa occasione tuttavia il migliore in campo è stato Derick Alexander che, oltre alla mostruosa prova d’attacco caratterizzata da 3 touch down, si è reso protagonista di una prestazione magistrale anche in difesa, culminata con un intercetto che ha svoltato una partita che sembrava essere giunta al termine per i Dolphins. Soltanto così Alexander ha potuto togliere il premio di migliore in campo a Michele Marchini, autore anche lui di ben 3 touchdown e senza ombra di dubbio uno dei migliori ricevitori italiani tanto da essere già nel giro della nazionale.

“Che partita ragazzi – esordisce “Iron Mike” Marchini – non avete idea. E’ stata molto più dura di quanto non sembri. Vuoi per il caldo, vuoi per la loro difesa molto tenace che ad un certo punto ha iniziato a raddoppiare le marcature rendendoci la vita non proprio facile. Del caldo poi non ne parliamo. Il merito della vittoria tuttavia – è sempre Marchini a parlare – non è tanto mio, quanto di chi mi mette in condizione di andare in touchdown. Gli uomini della offensive line su di tutti quindi, e poi il nostro impareggiabile quarterback Rocky “Show” Pentello”.

Modestia e spirito di squadra. Tutte armi che hanno fatto grandi i Dolphins nella stagione 2011 e che non sono frasi fatte per sostenere una mera ipocrisia di circostanza. Dimostrazione ne è che dopo appena due settimane in squadra, Mando Ancona ha già trovato un affiatamento perfetto coi compagni sia in campo che fuori, diventando in breve tempo un autentico motivatore per tutti i compagni in difficoltà.

Adesso i ragazzi di coach Luchena sono ad una vittoria dalla certezza matematica dei playoff e sabato prossimo alle 21 affronteranno al Dorico di Ancona gli imbattuti Warriors Bologna.

“Neanche a dirlo sarà una partita dura e difficilissima – spiega l’offensive tackle Samuele “Bomber” Mazzanti – ma grazie a Dio la giocheremo in casa ed il fattore campo ci darà una grossa mano. Oltre ad essere molto forti e bravi, i Warriors possono contare su circa 50 elementi, mentre noi a causa dei troppi infortuni siamo risicati. Occorre tuttavia provare a vincere contro i Warriors e poi contro Reggio Emilia per andare ai playoff cercando di giocare la semifinale in casa ed evitare così trasferte insidiose come Parma e Catania”.

Per poter giocare il playoff in casa tuttavia ad Ancona non servirà vincere le due partite rimaste. Occorrerà anche un passo falso di Parma che altrimenti, avendo vinto lo scontro diretto con i Dolphins, a parità di vittorie sarà classificata davanti alla compagine del presidente Leo Lombardi.

La Partita:

Primo Quarto:
I Seamen partono facendo capire subito di che pasta sono fatti e al primo minuti di gioco vanno subito in touchdown con Santagostino che riceve un passaggio di 40 yards da Anderwkavich per l’8-0 (trasformazione da 2 ok). I Dolphins non si lasciano però intimidire e anche loro vanno subito in touchdown al loro primo drive con Renzi per l’8-6 (trasformazione da 2 non buona). E da questo momento, come quasi sempre accade, l’attacco Dolphins entra in partita e prende le redini dell’incontro. I Seamen perdono infatti un fumble ricoperto da “Fluido” Renzi e Pentello può tornare a diffondere il suo verbo in attacco pescando Marchini in endzone per l’8-14 (ok la trasformazione da 2 punti). E’ un momento di “bambola” questo per Milano che non chiude un quarto down e torna a difendersi dall’attacco anconetano. Un’impresa che si rivelerà vana dato che Pentello pesca Mando Ancona per l’8-22 che chiude il primo quarto.

Secondo quarto:
I Seamen iniziano malissimo perdendo un’altra chance in attacco e la coppia di killer Pentello-Alexander non perdona portando l’incontro sull’8-28 (ancora una volta drammaticamente sbagliata la trasformazione da 2). Finalmente l’attacco Seamen ha una reazione e Anderwkavich trova libero Kell per il 14-28. Ma in questa partita Pentello non vuole sapere ragioni e alla giocata successiva trova subito libero Marchini per il 14-34 (sbagliata ancora la trasformazione da 2). La partita è tutto fuorchè noiosa e infatti c’è ancora un touchdown per parte per Milano con Bonaparte e per i Dolphins con Mando Ancona con il risultato che non si ferma sul 20-40 come avrebbero sperato i marchigiani. Allo scadere infatti Santagostino porta il risultato sul 28-40.

Terzo quarto:
Il terzo quarto prosegue sulla stessa linea del secondo, vale a dire con una serie di botta e risposta degni di due pugili. Van subito in meta i Dolphins con Ancona per il 28-46, rispondono i Seamen con una corsa di 2 yard di Bonaparte per il 34-46. Poi sono ancora gli anconetani a far punti con Alexander per il 34-52 a cui risponde Kell con il touchdown del 42-52.

Quarto quarto:
La partita è apertissima e a segnare per primi sono i Dolphins con Alexander per il 42-58. I Seamen passano così all’attacco proprio mentre i Dolphins sembrano aver completamente esaurito la benzina. I milanesi annusano la bestia ferita e si preparano ad azzannarla a colpi di touchdown quando Alexander compie una prodezza intercettando un passaggio di Anerwkavich e facendo tornare in campo l’attacco anconetano. Pentello non si fa pregare e trovare libero Marchini per il 42-64. Da qui il risultato non cambierà più perché la voglia di vincere degli anconetani si sostituisce alla mancanza di forze e ossigeno ed i ragazzi di Coach Luchena stoppano l’attacco Seamen con un drive epico della difesa di coach Paolucci. La partita finisce quindi con i Dolphins in avanti quando, ad una yard dalla meta, Pentello & soci decidono che la sportività deve prevalere sui record ed evitano di inferire su un avversario degno e valoroso come i Seamen.
E adesso Bologna, sabato sera alle ore 21 al Dorico. I Warriors han vinto sabato faticando non poco contro gli Elephants Catania. Che proprio contro i Dolphins arrivi la prima sconfitta?

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I Dolphins espugnano il Vigorelli (42-64 lo score finale) offrendo una prestazione che mette in
luce tutto il talento di cui i Dorici dispongono. Guidata da un Pentello al limite della perfezione,
abbiamo contato al massimo una dozzina di lanci incompleti nell’arco di tutta la gara, Ancona
ha sfruttato l’enorme potenzialità del proprio attacco, a segno in ogni drive giocato,
fondamentale nel contenere la reazione dei Seamen che hanno comunque destato un’ottima
impressione. Archiviata la quarta sconfitta del campionato che pregiudica i sogni di play off,
pur non intaccando quanto di buono fatto fin’ora, la Milano blue navy avrà ora due impegni,
probanti e al contempo esaltanti, contro Catania e Parma per concludere in bellezza il percorso
in Italian Football League che, al di là dell’esito delle due sfide, si esaurirà comunque con un
bilancio assai positivo. A segno dopo pochi istanti con un “tracciante” di Anderwkavich per le
mani educate di Bonaparte l’attacco dei Seamen ha giostrato, nel match contro i Dolphins, con
consumata sicurezza esaltando le doti dei vari Kell, Santagostino, Korte, Bonaparte e
compagnia, apparsi ancora in crescita rispetto agli esordi. La disarmante fluidità del reparto
offensivo marchigiano, irrefrenabile per una retroguardia milanese che ha pagato dazio contro
le abbacinanti accelerazioni di Alexander Jr, la solidità di Ancona (il giocatore, n.d.r.) e la
mobilità di Marchini, ha determinato, gioco forza vista la perfezione messa in campo dai Dorici
(dieci TD su altrettanti drive), il divario nonostante il “cuore marinaio” abbia mantenuto i
Seamen in linea di galleggiamento fino all’ultimo quarto di gioco. Monumentale, ci sia concesso
parlare per una volta dei singoli, la prestazione di Tom Korte che dotato di cuore e di polmoni
fuori dalla norma ha imperversato nel doppio ruolo per buona parte della gara, dando un
contributo basilare alla causa meneghina. La sequenza del punteggio, dopo il vantaggio iniziale
di Bonaparte, ha visto i Dolphins scavare rapidamente un divario di venti punti (8-28 nella
seconda frazione) utile a mantenere a debita distanza l’avversario che con caparbietà ha
tentato di risalire la china fino al 42-52, scarto minimo ottenuto nella parte conclusiva del terzo
quarto. Le giocate di Alexander (1 TD e un intercetto) e l’ultima meta di Marchini hanno
tuttavia frustrato la rimonta, cercata col cuore fino a pochi minuti dal termine del match. Dopo
la debacle di Ostia sono arrivati segnali di ripresa emotiva che fanno ben sperare non solo per
il proseguimento del torneo, ma anche per il futuro quando, esaurito lo scotto del noviziato,
molti giovani atleti saranno chiamati a costituire i “Seamen che verranno” per rinverdire antichi
fasti e cercare nuovi obiettivi.

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