Touchdown logo

Ai Grizzlies il derby capitolino

E’ stata una partita equilibrata come da pronostico e, come da pronostico, sono stati i Grizzlies , anche se di misura, ad aggiudicarsi l’intera posta grazie all’utilizzo di scelte giuste nel momento giusto. Il forte vento di grecale, che ha spazzato diagonalmente il campo di gioco sin dalla prima mattina rendendo difficile anche la tracciatura […]


E’ stata una partita equilibrata come da pronostico e, come da pronostico, sono stati i Grizzlies , anche se di misura, ad aggiudicarsi l’intera posta grazie all’utilizzo di scelte giuste nel momento giusto. Il forte vento di grecale, che ha spazzato diagonalmente il campo di gioco sin dalla prima mattina rendendo difficile anche la tracciatura del fondo, toglieva di fatto la possibilità di utilizzare il gioco aereo; entrambi i reparti di attacco potevano contare comunque su un ottimo gioco di corsa, con i tandem Capra-Fassetta per i laziali e Alivernini-Crevatin per i capitolini, ma naturalmente le difese potevano in questo modo concentrarsi maggiormente sul gioco a terra.

Già dal primo possesso il coaching staff dei Marines dimostra di volersi giocare il tutto per tutto adottando una tattica spregiudicata: i laziali infatti giocano un quarto e 9 sulle proprie 18 yards che si chiude solo grazie ad un fallo difensivo e conseguente primo down automatico. La difesa capitolina accusa il colpo e subisce la corsa di Fassetta che porta l’ovale sulle 30 avversarie. L’offense degli ospiti approfitta del momento favorevole avvicinandosi alla goal line avversaria grazie alle corse di Capra e Picariello, affondando infine il colpo con una corsa in touchdown di Di Santo per 9 yards; il calcio addizionale di Picariello, smorzato dal tocco di un difensore romano, colpisce la traversa ed il punteggio si attesta sullo 0-6 per gli ospiti.

Il successivo drive degli orsi mette in evidenza la differente strategia dei rispettivi coaching staff: con un 4&2 sulle proprie 30, infatti, i Grizzlies vanno con il manuale alla mano ed effettuano il punt, che arriva sulla linea delle 15 avversarie. I Marines si affidano ora soprattutto alla corse di Capra, il quale vede annullarsi una sortita nella metà campo avversaria dall’holding di un proprio compagno di squadra; la difesa capitolina costringe quindi gli ospiti al punt permettendo alla propria offense di rientrare sulla linea delle proprie 45 yards a 25 secondi dalla fine del primo quarto. L’offense di coach Tancredi, dopo l’inversione di campo, arriva a 31 yards dalla goal line avversaria dove tenta un quarto e 6 ma Alivernini guadagna solo 4 yards ed i Marines possono ripartire così dalle proprie 27. Le sortite di Capra e le percussioni di Di Santo portano il raggio di azione a 29 yards dalla goal line opposta, ma un primo snap errato arretra gli ospiti sulle 47 dei Grizzlies, quindi la scelta di giocare un quarto e lunghissimo si rivela disastrosa per gli ospiti che, a causa di un secondo snap errato, permettono così all’attacco capitolino di rientrare in campo, a 10 secondi dal riposo, a 33 yards dalla propria end zone. Tatticamente perfetta la scelta del coaching staff degli orsi: un primo pass largo su Alivernini, che esce sulle 25 yards fermando il tempo, ottiene il doppio risultato di accorciare la difesa avversaria e concedere un’ultima chance: il successivo lancio teso di Richard sorprende la retroguardia laziale pescando Cappelletti in end zone per il touchdown del pareggio; il calcio addizionale di Mariani viene letteralmente spostato dal vento pochi centimetri al lato dal palo di destra mandando le squadre al riposo sul 6-6.

Al rientro in campo i Grizzlies, pur partendo sulle proprie 38 grazie ad un buon ritorno di kickoff di Cunningham, non riescono a sfruttare il loro primo possesso e riconsegnano palla ai Marines sulla linea delle loro 30 yards; gli ospiti riescono dapprima a chiudere un primo down, grazie alla ricezione di Picariello, poi però sono costretti a loro volta al punt che riconsegna palla ai Grizzlies sulle 28 dei capitolini. Con Alivernini osservato speciale è Crevatin a suonare la carica per i suoi arrivando sino alle proprie 43 yards dove Cappelletti soprende la difesa avversaria con una reverse ottimamente riuscita, ma il touchdown viene vanificato per due falli che arretrano il raggio di azione di 20 yards. Il veterano Crevatin, ormai al suo quarto campionato con questa giovanile, non si scompone e regala subito un primo down portando l’ovale a metà campo. Ancora una ricezione di Cappelletti ed una corsa centrale di Alivernini, subito dopo l’ultima inversione di campo, permettono ai Grizzlies di avvicinarsi pericolosamente alla endzone avversaria, ma è ancora Crevatin ad azzeccare il corridoio giusto che gli permette di portare l’ovale a sole 11 yards dalla goal line avversaria. A questo punto la difesa laziale sa di dover concentrare le sue attenzioni sul running back romano e riesce a bloccarne due corse sulla linea di scrimmage, ma è ancora un TD pass di Richard, questa volta per Cinque, a sorprendere la retroguardia avversaria permettendo agli orsi di andare in vantaggio; la successiva scelta di andare per i 2 punti, con corsa di Alivernini, non va a buon fine ed il risultato si attesta sul 12-6 con circa 8 minuti ancora da giocare.

La partita è ancora aperta ed i Marines, rientrati in campo dalle proprie 28, avanzano fino alle 40 avversarie con Capra e Picariello, che riceve bene da Caldarola; quest’ultimo, su un quarto tentativo e 9, non trovando ricevitori liberi prova l’iniziativa personale ma viene placcato da Caponera che consegna palla alla propria offense a circa 5 minuti dalla fine. Gli orsi “mangiano” secondi preziosi ma la difesa laziale, trascinata dall’onnipresente Schirmo, costringe i romani al punt riprendendo l’ovale sulle proprie 32 yards. Qui i Marines tentano la sorpresa affidandosi ad una reverse di Rossi, ma l’orso Caponera fa buona guardia e l’azione si risolve con una perdita di 9 yards. Con 2 minuti ancora sul cronometro i Marines si affidano alle corse di Di Santo e dell’ormai provato Capra, senza riuscire a superare la difesa avversaria e perdendo secondi preziosi regalando così ai padroni di casa, rientrati in possesso dell’ovale con 30 secondi sul cronometro, la possibilità di inginocchiarsi facendo correre il tempo sino al triplice fischio che sancisce la vittoria dei ragazzi di coach Giannelli ed il prosieguo del loro cammino nei playoff.

Per i Marines, usciti a testa alta dall’incontro, rimane il rammarico da una parte per non aver approfittato dello sbandamento iniziale degli avversari, concedendo il pareggio a secondo quarto ormai scaduto, dall’altra per la sorte che, mettendo di fronte due fra le migliori rappresentative del torneo al primo turno di playoff, di fatto ha eliminato dalla corsa per il titolo una fra le favorite.

Per i Grizzlies sicuramente da incorniciare la prova del QB Richard autore, oltre che di due lanci in touchdown in una partita nella quale sembrava impossibile poter mettere palla in aria, di una conduzione di gara esemplare: il ragazzo, partita dopo partita, sta mettendo in mostra le sue ottime doti fra cui la “freddezza” necessaria per diventare un grande quarterback. Altra menzione particolare va a Cunningham che blocca, riceve, calcia e, soprattutto, placca come un vero “americano” mettendo in evidenza quella metà di sangue USA instillatagli dal padre alla nascita. In difesa grande prova di maturità del “gladiatore” Fantin che, chiamato a ricoprire un ruolo non abituale, regala sicurezza al proprio reparto chiudendo con decisione il suo lato del campo alle sortite dei runningback avversari.

Una menzione speciale va, però, al coaching staff degli orsi autore di una conduzione tattica esemplare, con poche sbavature e, come già scritto, di quelle “scelte giuste nel momento giusto” che hanno fatto la differenza fra una possibile sconfitta e la vittoria infine, meritatamente, ottenuta.

Prossimo appuntamento, per gli orsi capitolini, domenica 8 dicembre a Rivarolo di Torrile: esattamente come lo scorso anno i Grizzlies, ai quarti di finale, andranno ad affrontare i Panthers Parma sul loro terreno di gioco; lo scorso anno vinsero i capitolini ma quest’anno i ragazzi di Parma appaiono nettamente migliorati, avendo messo in mostra, nel corso della regular season, una crescita notevole soprattutto nel reparto difensivo: di sicuro assisteremo ad una sfida equilibrata nella quale il turno di riposo e la fatica della trasferta potrebbero far pendere l’ago della bilancia a favore dei padroni di casa ma, come si sa, non bisogna “mai vendere la pelle dell’orso prima di averlo ucciso”.

Please follow and like us: