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I Dolphins presentano lo staff tecnico

La stagione della Under 21 volge al termine, ma il campionato IFL 2013 in casa Dolphins è già partito: in queste settimane i giocatori della prima squadra stanno iniziando a fare i primi allenamenti, anche se non si tratta della preparazione vera e propria che inizierà ad anno nuovo, bensì sono più delle “sgambature” per […]


La stagione della Under 21 volge al termine, ma il campionato IFL 2013 in casa Dolphins è già partito: in queste settimane i giocatori della prima squadra stanno iniziando a fare i primi allenamenti, anche se non si tratta della preparazione vera e propria che inizierà ad anno nuovo, bensì sono più delle “sgambature” per riprendere confidenze con casco e paraspalle.

È in fase di definizione l’aggiunta dei 2 americani ancora mancanti, considerando sia la conferma per il quinto anno consecutivo del QB Rocky Pentello, sia le nuove regole che ne limiteranno l’utilizzo a non più di 2 in campo ad azione e ne cancelleranno l’impiego negli special team. Le novità intanto arrivano dal coaching staff. Partiamo dalla conferma della guida principale: Roberto Rotelli sarà ancora l’head coach degli Energy Building Dolphins Ancona. Subentrato in corso d’opera la passata stagione, colonna portante della squadra e nell’ambiente sin dagli anni ’80 come giocatore: “La scelta degli americani sarà molto importante, con la società stiamo visionando diversi prospetti anche grazie ai consigli di Rocky.”

“Con queste nuove regole – continua l’head coach Rotelli – molto potrebbe cambiare. Innanzitutto il poter avere un americano sulla sideline, soprattutto in attacco, dove l’altro spot sarà spesso occupato da Pentello, ci permette di poterli “allenare” anche durante la partita. Prima in pratica erano sempre in campo tutti gli snap offensivi e difensivi e non era facile riuscire a dialogare con loro, per apportare modifiche al gioco o per confrontarsi su quello che andava o non andava. Senza sottovalutare il fatto che poterli fare riposare un po’ di più sarà molto utile per averli più freschi sia durante la partita stessa che durante la stagione.”

Le regole influiranno molto anche sugli special team? “Assolutamente sì, il non poter schierare americani a ritornare ci costringe a lavorare molto di più sui ritorni, crescere in casa i nostri runner e in questo la giovanile è un serbatoio che sicuramente sfrutteremo.”

A coordinare le fasi offensive e difensive ci saranno due validi collaboratori: iniziamo da Giorgio Gerbaldi, defensive coordinator, già presente nel team dall’anno scorso, arrivato anche lui sul finale di stagione per dare una registrata ad un reparto che stava concedendo troppo. Giorgio non è una novità per l’ambiente anconetano, era già passato di qui nelle stagioni 2006 e 2007 sempre come allenatore difensivo, di origini romane ha giocato nei Gladiatori Roma e poi allenato nei Marines Lazio, prima della sua esperienza marchigiana sia in Ancona che negli Angels di Pesaro. Qualità indubbie che sono state riconosciute anche in ambito nazionale, considerando la sua esperienza con DB coach con la nazionale agli Europei del 2009 e il suo attuale impegno come capoallenatore della nazionale di flag football. “Io credo che il lavoro difensivo si basi fondamentalmente sul sistema, mi spiego meglio: lo scouting è fondamentale, studiare gli avversari durante la settimana per trovarsi il più preparati possibile la Domenica, riconoscere cosa sono in grado di fare e quando lo stanno per fare dà una marcia in più all’apporto difensivo di una squadra. Sta a me mandare in campo dei giocatori preparati.”

Ed ora veniamo alla novità: sino all’anno scorso la gestione dell’attacco compresa la chiamata di ogni singolo schema era esclusivamente nelle sapienti mani di Rocky Pentello, che era quindi chiamato sia a definire il piano che a metterlo in pratica. Il tutto ha portato l’attacco degli Energy Building Dolphins Ancona ad essere il più prolifico del campionato ormai da qualche anno a questa parte. Ora però l’intento è quello di sgravare in parte le responsabilità del giocatore, che comunque resterà al centro del sistema offensivo. Per fare questo la società ha raggiunto un accordo con Francesco Sclafani, già giocatore ai Panthers Parma e poi una carriera da allenatore in più squadre emiliane e romagnole tra Bologna, Rimini, Reggio Emilia e Forlì: “Questa è la mia prima esperienza al di fuori dell’Emilia Romagna e la inizio con assoluto entusiasmo. Non nascondo che per me sarà un onore poter lavorare con un giocatore così intelligente ed efficace come Rocky, lui può permetterti di fare e pensare di fare tantissime cose in attacco.”

“L’impostazione tattica sarà sempre la stessa – prosegue il nuovo offensive coordinator dei Dolphins – giocheremo sempre una spread offense, cercando di sfruttare ogni yard del campo, aprire le difese per avere più punti dove poter colpire. Il gioco di lancio resterà centrale, ma l’impegno principale è riuscire a non essere monodimensionali e a trovare il modo di costruire un gioco di corse credibile, perché grazie a questo saremmo ancora più imprevedibili ed efficaci.”

Un solo americano in campo in contemporanea con Rocky, questo cambia molto per il tuo attacco? “No, in realtà qui in Ancona potrò lavorare con atleti italiani molto interessanti, ricevitori già di fama nazionale, nonostante la giovanissima età, come Marchini e Limitone, ma non solo loro. Quello che influirà molto di più sarà la questione degli special team, non poter schierare un ritornatore americano, imporrà a molti attacchi delle posizioni di campo di partenza peggiori rispetto a quanto eravamo abituati. Il compito offensivo sarà quindi più difficile per tutti.”

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