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Quattro Dolphins per il camp di Verona

Il Camp di Verona a cui, dal 3 al 6 gennaio, parteciperanno anche 4 ragazzi degli Energy Building Dolphins Ancona ed un altro paio provenienti dagli Angels Pesaro, parte da molto lontano, precisamente da Tampa, USA. La Clearwater Academy International ha vinto, da imbattuta, il campionato statale di football a 7 che vedeva impegnati più […]


Il Camp di Verona a cui, dal 3 al 6 gennaio, parteciperanno anche 4 ragazzi degli Energy Building Dolphins Ancona ed un altro paio provenienti dagli Angels Pesaro, parte da molto lontano, precisamente da Tampa, USA. La Clearwater Academy International ha vinto, da imbattuta, il campionato statale di football a 7 che vedeva impegnati più di 120 licei della Florida. La particolarità risiede proprio nel fatto che essendo una scuola internazionale vede sui banchi di scuola (e sui campi da gioco) molti ragazzi che provengono dal di fuori degli States. In Italia la cosa ha già conquistato le pagine nazionali (la Gazzetta dello Sport gli ha dedicato ampio spazio nei passati giorni) perché non solo il capo allenatore è un italiano, ma all’interno del team giocano in diversi ruoli ben 6 nostri connazionali. Partiamo dall’head coach, Aldo Stanzani: uno dei prodotti principali emersi dal boom del movimento negli anni ’80, ricevitore che è stato anche campione d’Europa nel 1987 e che da ormai più di 15 anni vive e lavora in Florida. Ma come dicevamo non solo la “mente”, ma anche il “braccio” è composto da ragazzi italiani, tra i 17 e i 18 anni, che hanno sposato questo progetto a tout court che prevede un’esperienza scolastica, in un ambiente totalmente differente, abbinata appunto all’attività sportiva. Da Bologna, Pisa, Verona, Catania hanno seguito il coach fino alla vittoria del campionato. Grazie ai Redskins Verona, che hanno organizzato questa iniziativa, patrocinata anche dalla FIDAF, adesso si presenta questa nuova opportunità: come detto in apertura nei prossimi giorni fino alla fine della settimana, Stanzani, assieme a parte del suo coaching staff formato da americani, terrà una full immersion su quello che sono la sue esperienze e i metodi di allenamento. Una serie di test pratici e insegnamenti a partire dalle semplici abilità fisiche, fino ad una visione più completa di quello che è il ruolo di ogni giocatore in campo e della sua importanza per la squadra. Lo scopo del camp è (citiamo testualmente dalla brochure dell’evento) “informare, preparare, migliorare e selezionare giocatori e allenatori”, ci sarà infatti una parte dedicata prettamente anche agli allenatori. Per quel che riguarda i nostri ragazzi, aiutati finanziariamente dalla società che ha provveduto a sostenere parte delle spese, saliranno a Verona Leonardo Mazzoni, Mattia Dal Monte, Simone Ragnetti e l’appena 18enne Marcin Osumek. Ed è proprio con uno dei dirigenti degli Energy Building Dolphins Ancona che vogliamo parlare di questa opportunità: Sergio Moretti, giocatore storico del team dorico, ha già fatto un’esperienza simile: “nel 1991, con altri ragazzi di Ancona compreso Roberto (Rotelli, ndr, attuale head coach della prima squadra) ci siamo fatti un mese alla University of Wisconsin at Lacrosse, ateneo di terza divisione che in quegli anni disputò ben 4 finali nazionali, 2 delle quali vinte. Vivere di pane e football fu molto producente, ti confronti con atleti che giocano ad una velocità ed ad una intensità che non riesci ad immaginare giocando solo in Italia e il fatto di vivere nel loro campus e fare la loro vita e quindi i loro stessi allenamenti ci ha aiutato a capire che la grande differenza tra noi e loro inizia proprio nella preparazione fisica. Il camp di questo fine settimana è da vedere innanzitutto sotto questa ottica, per ragazzi di 18 20 22 anni confrontarsi con un livello superiore ed apprendere da coach che vivono il football americano in America deve essere assolutamente visto come un modo per crescere. Poi l’esperienza “da sogno” di andare “là” a studiare e a giocare è un passo troppo avanti da poterne discutere ora.” D’altronde, al di là dei limiti di età, poi subentrano altre problematiche, non solo economiche, da valutare. Di certo sappiamo che i nostri 4 ragazzi usciranno arricchiti da questa 4 giorni veronese, un modo per crescere assieme e grazie al football.

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